Quanto c'è di vero in questo stereotipo?
La malattia di Parkinson (PD) è un disturbo progressivo del sistema nervoso che comporta tremori, rigidità e difficoltà di deambulazione, equilibrio e coordinazione.
Il disturbo è causato da una perdita di cellule nervose in una parte del cervello chiamata substantia nigra. Questo comporta un deficit di dopamina.
La dopamina svolge un ruolo fondamentale nella regolazione del movimento del corpo. È un neurotrasmettitore responsabile della trasmissione dei segnali tra le cellule nervose del cervello e ha un impatto diretto sul nostro sistema nervoso centrale.
Non è chiaro cosa provochi esattamente la perdita di queste cellule nervose che producono dopamina. Tuttavia, sia i fattori genetici che quelli ambientali sembrano influenzare il rischio di sviluppare il Parkinson.
Secondo l'Associazione Europea della Malattia di Parkinson (EPDA), circa 10 milioni di persone in tutto il mondo sono affette da Parkinson, di cui quasi un milione vive negli Stati Uniti.
La maggior parte delle persone affette da Parkinson inizia a sviluppare i sintomi quando ha superato i 50 anni, anche se circa una persona su 20 presenta i primi sintomi quando ha meno di 40 anni. Gli uomini hanno una probabilità 1,5 volte maggiore di avere il Parkinson rispetto alle donne.
I sintomi si sviluppano in genere lentamente nel corso degli anni e possono variare da una persona all'altra a causa di come si sviluppa la malattia. In generale, i tre sintomi principali del Parkinson sono: tremore involontario di particolari parti del corpo; lentezza dei movimenti; rigidità degli arti e muscoli rigidi e inflessibili.
Oltre ai sintomi fisici, questo disturbo può provocare anche problemi psicologici, in particolare depressione, ansia e irritabilità.
Alcune persone affette dal disturbo possono andare incontro a psicosi, ovvero percepire cose che non ci sono (allucinazioni). Il comportamento delirante, ovvero credere a qualcosa che non ha alcuna base nella realtà, è un altro sintomo non motorio del Parkinson.
Quando si riceve una diagnosi di Parkinson, ciò è piuttosto devastante. Tuttavia, anche se al momento non esiste una cura per questo disturbo, è possibile gestirlo.
Nelle fasi iniziali del disturbo, svolgere regolarmente una leggera attività fisica può essere estremamente utile per mantenere la salute fisica e mentale. Infatti, i ricercatori hanno scoperto che i pazienti affetti da Parkinson che svolgono attività fisica per almeno 2,5 ore alla settimana tendono a subire un declino più lento della qualità della vita.
Con il progredire della malattia, saranno necessari trattamenti di supporto, in particolare fisioterapia e terapia occupazionale.
Una persona nelle ultime fasi della malattia di Parkinson può beneficiare di vari ausili e adattamenti che possono contribuire ad aumentare l'indipendenza e migliorare la qualità della vita. Tra questi, i deambulatori e i corrimano per la casa. Con l'aggravarsi della patologia, può essere necessaria una sedia a rotelle per favorire la mobilità.
Vivere con una malattia neurodegenerativa potenzialmente letale può essere un'esperienza spaventosa e sconcertante. Ma come già detto, i sintomi del Parkinson possono variare da un paziente all'altro. Per questo motivo si raccomanda a chi ha ricevuto la diagnosi di questa patologia di tenere un diario per monitorare come progredisce la propria condizione.
Scrivere un resoconto giornaliero della propria esperienza con il disturbo è utile per tenere traccia della reazione ai farmaci. Per esempio, registrare i modelli critici dei sintomi e descrivere eventuali effetti collaterali insoliti. Tenere un diario è utile anche per annotare i progressivi cambiamenti emotivi o comportamentali.
Al momento non esiste una cura per il morbo di Parkinson. È quindi fondamentale programmare visite regolari con il proprio specialista, in modo da poter monitorare la propria condizione in un ambiente medico.
È buona norma per chiunque viva con una patologia a lungo termine sottoporsi a un vaccino antinfluenzale ogni autunno. Per le persone affette dal morbo di Parkinson è consigliata anche la vaccinazione contro lo pneumococco. Si tratta di un'iniezione unica che protegge da una grave infezione toracica chiamata polmonite da pneumococco.
Quando una persona a cui si vuole bene è affetta dal Parkinson, si vedono in prima persona gli effetti che la malattia può avere sul suo benessere generale. Uno dei metodi per far fronte alla malattia consiste nell'imparare tutto ciò che si può sulla malattia.
Il vostro caro avrà bisogno di un aiuto supplementare e di un supporto quotidiano per rimanere attivo e preservare la sua qualità di vita.
Ciò che una volta era dato per scontato, come fare la spesa, cucinare e pulire, diventa molto più difficile quando si soffre di un disturbo del movimento. È in questi casi che qualsiasi aiuto sarà molto apprezzato. Gli operatori sanitari possono dare una mano ad aiutare nelle faccende quotidiane. Offritevi di fare le commissioni, di fare la spesa o di accompagnare il paziente alle visite mediche.
Abbiamo già parlato dell'importanza di rimanere attivi. L'esercizio fisico aiuta il cervello a utilizzare la dopamina—il neurotrasmettitore coinvolto nei movimenti—più efficacemente. Quindi, se un tuo amico o una persona a cui vuoi bene non si sta muovendo, incoraggiali a essere più attivi, magari proponendo di fare una passeggiata insieme ogni giorno.
Per chi soffre di Parkinson, è importante essere aperti riguardo ai propri sentimenti e comunicare a familiari e amici come possono offrire supporto. Allo stesso modo, coloro che si trovano in una posizione di aiuto dovrebbero mantenere un atteggiamento positivo e ottimista: non è necessario ricordare continuamente loro che hanno una malattia cronica.
Fortunatamente, grazie ai progressi nel trattamento, la maggior parte delle persone affette da malattia di Parkinson oggi può aspettarsi di vivere quanto, o quasi quanto, chi non ha la malattia. Questi miglioramenti terapeutici hanno permesso di gestire meglio i sintomi e migliorare la qualità della vita, contribuendo a una vita più lunga e soddisfacente.
Fonti: (Parkinson's Foundation) (Parkinson's News Today) (EPDA) (Healthline) (Medical News Today)
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Il trattamento di questa patologia può comportare anche l'assunzione di farmaci dopaminergici, prescritti da un medico qualificato. Gli agonisti della dopamina (DA) sono farmaci che agiscono imitando le azioni della dopamina quando i livelli sono bassi.
Affrontare il deterioramento dei sintomi, come la crescente difficoltà nei movimenti, influisce inevitabilmente sulla normalità della vita. Con tutto il focus sulla malattia e sui suoi effetti, la persona amata potrebbe iniziare a perdere il proprio senso di sé. Qual è quindi la soluzione?
La diagnosi di una patologia a lungo termine come il morbo di Parkinson comporta inevitabilmente un enorme stress fisico e mentale per voi, la famiglia e gli amici. Quindi, cosa si può fare per alleviare il peso di tutte le persone coinvolte?
Oltre a questi segni rivelatori più evidenti, il Parkinson può manifestarsi anche con problemi di deambulazione e di equilibrio, perdita dell'olfatto (anosmia), sonno irregolare e perdita di memoria.
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Quali sono i campanelli d'allarme del morbo di Parkinson?
I trattamenti possono contribuire ad alleviare i sintomi e a migliorare la qualità della vita dei pazienti
SALUTE Malattie
La malattia di Parkinson è un disturbo neurodegenerativo progressivo del sistema nervoso. È una condizione che influisce sui movimenti e sulle capacità mentali, i cui sintomi si sviluppano lentamente nel corso degli anni. La malattia di Parkinson non può essere curata, ma sono disponibili trattamenti che aiutano ad alleviare i sintomi e a mantenere una buona qualità di vita.
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