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La Battaglia d'Inghilterra fu la prima grande campagna combattuta interamente dalle forze aeree. Si svolse durante la Seconda guerra mondiale, quando la Royal Air Force (RAF) britannica difese il Regno Unito dall'offensiva della Luftwaffe tedesca, numericamente superiore. Fu una campagna decisiva combattuta nell'estate e nell'autunno del 1940 nell'Inghilterra meridionale, e la posta in gioco non poteva essere più alta. Infatti, in caso di vittoria della Luftwaffe, la Gran Bretagna sarebbe stata esposta all'invasione dell'esercito tedesco. Ma come riuscì la RAF a respingere con successo il nemico e quali tattiche adottò?
Sfogliate la galleria e ripercorrete una delle battaglie più importanti della Seconda guerra mondiale.
L'evacuazione di Dunkerque nel maggio e giugno del 1940 e la sconfitta della Francia da parte della Germania spinsero i nazisti a pianificare l'invasione della Gran Bretagna.
Già nel maggio del 1940, il primo ministro Winston Churchill riteneva imminente un attacco tedesco. Il 18 giugno, in un famoso discorso alla Camera dei Comuni, avvertì che la Battaglia d'Inghilterra era imminente. "Teniamoci quindi pronti ai nostri doveri", continuò, "e supportiamoci in modo tale che, se l'Impero britannico e il suo Commonwealth dureranno per mille anni, gli uomini diranno ancora: 'Questo è il loro momento di gloria'".
Sulla scia della capitolazione della Francia, Adolf Hitler era sicuro che il governo britannico avrebbe accettato una pace di compromesso alle condizioni favorevoli che era pronto a offrire. Ma mentre il Fuher e la gerarchia nazista si riunivano a Calais per scrutare lo stretto di Dover, la determinazione di Churchill a proseguire la guerra si faceva sempre più evidente.
Il 16 luglio Hitler ordinò di preparare l'Operazione Leone Marino, l'invasione dell'Inghilterra. La Luftwaffe di Hermann Göring era incaricata di neutralizzare la capacità navale della Gran Bretagna e di annientare la Royal Air Force (RAF).
Il giorno seguente, la Luftwaffe intensificò i bombardamenti sulle navi britanniche e compì numerose incursioni sui campi d'aviazione costieri e su altre strutture della RAF.
Il 13 agosto Hitler ordinò l'offensiva principale, chiamata Adlerstag (Giorno dell'Aquila). Gli attacchi si spostarono verso l'interno, concentrandosi sui campi d'aviazione e sui centri di comunicazione. La Luftwaffe iniziò a colpire anche le fabbriche di aerei.
Il Comando dei caccia della RAF oppose una strenua resistenza, ma con solo 600 caccia di prima linea a disposizione, lo sforzo richiese una forte riduzione delle risorse.
Al contrario, la Luftwaffe era la più grande e formidabile forza aerea del mondo. Furono messe a disposizione tre flotte aeree (Luftflotte), composte da circa 1.300 bombardieri e bombardieri in picchiata, 900 caccia monomotore e 300 bimotore.
La RAF, tuttavia, poteva contare su due dei migliori aerei da combattimento al mondo: l'Hawker Hurricane e il Supermarine Spitfire.
L'iconico Spitfire era famoso per la sua velocità, l'eccellente manovrabilità e l'impressionante potenza di fuoco. L'Hurricane era altrettanto formidabile. Fu il primo aereo della RAF a superare le 300 miglia orarie (482 km/h) e si rivelò un'arma affidabile. Infatti, fu responsabile di oltre il 60% delle vittorie aeree nella Battaglia d'Inghilterra.
Il caccia più importante della Luftwaffe era il Messerschmitt Bf 109. Fu il principale aereo da caccia monoposto della Germania per tutta la Seconda guerra mondiale.
Pur essendo numericamente superiori, i bombardieri tedeschi, come l'Heinkel He 111 e lo Junkers Ju 88, non avevano una capacità di carico di bombe tale da causare danni permanenti. Inoltre, divenne presto evidente che erano vulnerabili ai caccia britannici, almeno durante le ore diurne.
Per tutto il mese di agosto del 1940, i combattimenti aerei sulla Manica furono molto intensi. Il 16 agosto i tedeschi lanciarono attacchi sopra il Kent, l'estuario del Tamigi, il Sussex e l'Hampshire, e in punti vicini ad Harwich e all'isola di Wight. Il Comando dei caccia stava subendo un duro colpo.
Ma i tedeschi pagarono un prezzo alto per i loro sforzi. A fine agosto, la Luftwaffe aveva perso più di 600 aerei, la RAF solo 260.
La Battaglia d'Inghilterra fu coordinata dalla RAF Uxbridge, dove si trovava la sala operativa del No. 11 (Fighter) Group. Oltre a questa campagna militare, la sala operativa fu responsabile del controllo delle operazioni di caccia nel Sud-Est e nell'Europa occupata per tutta la seconda guerra mondiale, anche durante l'evacuazione di Dunkerque e lo sbarco in Normandia.
Già prima della Battaglia d'Inghilterra, gli inglesi avevano sviluppato una rete di difesa aerea molto efficiente. I radar segnalavano tempestivamente le incursioni della Luftwaffe, che venivano anche monitorate dagli Observer Corps.
I britannici utilizzavano il sistema Dowding, la prima rete di intercettazione a larga scala controllata da terra. Chiamata così in onore del comandante in capo del Fighter Command, Sir Hugh Dowding, riuniva tecnologie come radar, difese terrestri e aerei da combattimento in un sistema di difesa unificato per tutto il Regno Unito.
Il radar (radio detection and ranging) ha rivoluzionato le capacità offensive e difensive britanniche durante la seconda guerra mondiale, svolgendo un ruolo fondamentale nella localizzazione delle formazioni di bombardieri tedeschi in arrivo.
Durante la Battaglia d'Inghilterra, le membri della Women's Auxiliary Air Force (WAAF) svolsero le funzioni di operatori radar e di tracciatori, monitorando i raid dalle sale operative di gruppo e di settore. Tra le altre mansioni, testarono i cannoni aerei dopo le riparazioni e gestirono i siti dei palloni di sbarramento.
Il giorno più buio della campagna si verificò il 31 agosto, quando 39 aerei vennero abbattuti e 14 piloti persero la vita. Venne attaccata la stazione della RAF di Biggin Hill, una delle principali basi a protezione di Londra e dell'Inghilterra sud-orientale.
Il 7 settembre, i tedeschi lanciarono un attacco prolungato su Londra. Il Comando dei caccia concentrò i propri sforzi per difendere la capitale da quello che sarebbe diventato noto come il "Blitz".
I cieli sopra la città si riempirono di combattimenti aerei, mentre i caccia tedeschi scortavano i bombardieri che, ondata dopo ondata, bombardavano i dock londinesi, i depositi di petrolio, gli impianti di gas, le centrali elettriche e altre infrastrutture vitali.
Il numero di vittime civili fu elevato, soprattutto nelle strade densamente popolate dell'East End di Londra.
La decisione dei tedeschi di bombardare Londra e altre città lontano dagli obiettivi della RAF si rivelò un errore tattico. Il comando dei caccia riuscì a riorganizzarsi, a rifornirsi e a riarmarsi. Fu questo il punto di svolta della Battaglia d'Inghilterra.
Il 15 settembre la RAF, tornata alla piena capacità operativa, riuscì finalmente a impedire alla Luftwaffe di ottenere la supremazia aerea necessaria per lanciare un'invasione.
Quel giorno, i tedeschi subirono le perdite più alte dal 18 agosto e fu evidente che la Luftwaffe aveva subito una sconfitta schiacciante e decisiva. La Battaglia d'Inghilterra era terminata.
La seconda guerra mondiale, tuttavia, era tutt'altro che finita. Negli otto mesi successivi, Londra fu sistematicamente bombardata dalla Luftwaffe per 56 giorni e notti.
In tutta la Gran Bretagna, circa 43.000 civili persero la vita durante il Blitz. Solo a Londra, i morti furono quasi 30.000.
Entrambe le parti subirono gravi perdite durante la Battaglia d'Inghilterra. La Luftwaffe contò 2.662 morti tra piloti ed equipaggi. Le perdite britanniche ammontarono a 1.497 unità, tra cui piloti polacchi e canadesi. Tra i caduti del Comando caccia vi fu l'ufficiale pilota Keith Gillman. Non riuscì a rientrare dal combattimento sulla Manica il 25 agosto 1940 e fu uno dei primi piloti della campagna a perdere la vita. La sua foto, scattata durante il combattimento sulla Manica, fu utilizzata sulla copertina di Picture Post e divenne l'immagine iconica di un pilota della Battaglia d'Inghilterra.
Un altro nome associato a questa campagna militare è quello del tenente di volo James Nicolson (1917-1945). È stato l'unico pilota della Battaglia d'Inghilterra e l'unico pilota del Comando caccia della RAF a ricevere la Victoria Cross durante la seconda guerra mondiale.
Poco dopo la conclusione della Battaglia d'Inghilterra, fu realizzato un poster per commemorare i piloti e gli equipaggi. Vi era riportata la famosa frase di Winston Churchill: “Mai così tanto è stato dovuto da così tanti a così pochi”. Da allora i piloti che hanno combattuto nella Battaglia d'Inghilterra sono conosciuti come “i pochi” e, a volte, vengono commemorati in modo specifico in occasione della Giornata della Battaglia d'Inghilterra, il 15 settembre.
Fonti: (RAF Museum) (Imperial War Museums) (Britannica) (Battle of Britain Diary) (International Churchill Society)
Vedi anche: Devastazione aerea: i bombardamenti militari che hanno segnato la Storia
Battaglia d'Inghilterra: come la RAF fermò la Luftwaffe nella seconda guerra mondiale
Cosa poteva dipendere esattamente dall'esito di questa campagna aerea del 1940?
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La Battaglia d'Inghilterra fu la prima grande campagna combattuta interamente dalle forze aeree. Si svolse durante la Seconda guerra mondiale, quando la Royal Air Force (RAF) britannica difese il Regno Unito dall'offensiva della Luftwaffe tedesca, numericamente superiore. Fu una campagna decisiva combattuta nell'estate e nell'autunno del 1940 nell'Inghilterra meridionale, e la posta in gioco non poteva essere più alta. Infatti, in caso di vittoria della Luftwaffe, la Gran Bretagna sarebbe stata esposta all'invasione dell'esercito tedesco. Ma come riuscì la RAF a respingere con successo il nemico e quali tattiche adottò?
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