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Cina
- Il governo cinese impone un rigido controllo sulla religione, perseguendo gruppi come il Falun Gong, le chiese cristiane clandestine e i musulmani uiguri con sorveglianza, arresti e campi di “rieducazione” nello Xinjiang.
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Iran
- La teocrazia islamica sciita applica leggi religiose severe, perseguitando severamente bahaisti, musulmani sunniti e cristiani e criminalizzando l'apostasia e la blasfemia.
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Maldive
- La costituzione impone l'Islam come religione di Stato, vietando la pratica pubblica di altre religioni e punendo l'apostasia e il proselitismo con il carcere.
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Arabia Saudita
- L'Islam wahhabita è rigorosamente applicato e il culto pubblico di altre religioni è vietato. La polizia religiosa controlla il rispetto delle leggi islamiche e la blasfemia è punita duramente.
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Egitto
- Il governo riconosce ufficialmente l'Islam sunnita, il Cristianesimo e l'Ebraismo, limitando il culto pubblico a questi gruppi. Il mancato rispetto di queste religioni o la promozione di ideologie “estremiste” sono perseguiti penalmente, limitando la libertà di credo e di espressione.
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Marocco
- La Costituzione del Marocco garantisce la libertà di religione, che però nella pratica è limitata. L'Islam è la religione di Stato e il proselitismo o la conversione dall'Islam sono proibiti, con restrizioni al culto dei non musulmani.
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Siria
- La guerra civile e la violenza settaria hanno devastato le minoranze religiose. Il regime di Assad ha favorito gli alawiti, mentre altri gruppi, tra cui i musulmani sunniti e i cristiani, hanno dovuto affrontare ostilità significative.
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Turchia
- Sebbene ufficialmente laico, il governo promuove sempre più l'Islam sunnita, emarginando le minoranze non musulmane e utilizzando le leggi sulla blasfemia per reprimere il dissenso.
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Malesia
- L'Islam sunnita è la religione di Stato e il governo applica le leggi sull'apostasia, limita le conversioni dall'Islam e i diritti delle minoranze religiose non musulmane.
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Mauritania
- Il governo applica la rigida legge islamica, compresa la pena capitale per l'apostasia, e limita la libertà religiosa dei non musulmani e delle minoranze islamiche.
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Vietnam
- Il governo comunista controlla tutte le attività religiose attraverso rigidi requisiti di registrazione e divieto di gruppi religiosi indipendenti, prendendo di mira le comunità cristiane e buddiste non registrate.
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Afghanistan
- Sotto i talebani, la libertà religiosa è quasi inesistente, con gravi restrizioni ai diritti delle donne e una dura applicazione della legge islamica sunnita contro i musulmani sciiti e i non musulmani.
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Algeria
- La Costituzione algerina garantisce la libertà di religione, ma in pratica il governo privilegia l'Islam sunnita come religione di Stato. Il culto non musulmano è fortemente limitato, le associazioni religiose sono soggette a rigide regolamentazioni e il proselitismo è criminalizzato.
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Myanmar
- Il nazionalismo buddista alimenta le persecuzioni, in particolare contro i musulmani Rohingya, che devono affrontare la pulizia etnica e le severe restrizioni alle pratiche religiose.
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Kazakistan
- In Kazakistan, dove l'Islam è la religione predominante, le autorità richiedono la registrazione religiosa, limitano il lavoro missionario e controllano i gruppi religiosi non registrati. Anche l'espressione religiosa pubblica è fortemente regolamentata e soggetta a limitazioni.
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Indonesia
- Pur riconoscendo ufficialmente sei religioni, il governo indonesiano applica le leggi sulla blasfemia e minoranze come i musulmani Ahmadiyya e i cristiani subiscono discriminazioni e violenze.
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Russia
- Le leggi religiose in Russia favoriscono la Chiesa ortodossa russa, mentre l'Islam, la seconda religione del Paese, deve affrontare controlli e restrizioni. Gruppi come i Testimoni di Geova sono considerati “estremisti” e ciò limita le libertà religiose.
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Turkmenistan
- In Turkmenistan, dove l'Islam sunnita è la religione predominante, la libertà religiosa è strettamente limitata. Il governo impone la registrazione dei gruppi religiosi, vieta il culto non registrato e controlla da vicino tutte le attività religiose.
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Singapore
- A Singapore, dove buddismo, cristianesimo e islam sono le religioni più praticate, le leggi sull'“armonia religiosa” regolano strettamente i gruppi religiosi. Le autorità vietano le attività non registrate e i gruppi come i Testimoni di Geova controllando l'espressione religiosa pubblica.
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Pakistan
- Le leggi islamiche sulla blasfemia, che prevedono pene severe, colpiscono in modo sproporzionato minoranze come cristiani, indù e ahmadi, mentre persiste la violenza settaria contro gli sciiti.
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Bielorussia
- La Costituzione garantisce la libertà di religione, ma il governo limita questo diritto monitorando da vicino i gruppi religiosi, limitando le organizzazioni non registrate e favorendo la Chiesa ortodossa bielorussa rispetto alle altre confessioni.
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Azerbaigian
- Lo Stato regolamenta rigorosamente la religione, limitando le attività dei gruppi non musulmani e non ortodossi e monitorando le pubblicazioni religiose e gli incontri pubblici.
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Bahrain
- La monarchia sunnita discrimina la maggioranza sciita, limitandone l'espressione politica e religiosa e regolamentando strettamente le pratiche religiose pubbliche.
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Sri Lanka
- Il nazionalismo buddista alimenta le ostilità contro i musulmani e i cristiani, con il governo accusato di chiudere un occhio su violenze e discriminazioni.
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Brunei
- Il governo applica la Sharia parallelamente alla legge civile, limitando le pratiche religiose non musulmane e imponendo pene severe per le violazioni della legge islamica.
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Iraq
- La violenza settaria e il favoritismo del governo nei confronti dell'Islam sciita emarginano le minoranze religiose: cristiani, yazidi e musulmani sunniti subiscono persecuzioni significative in Iraq.
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Eritrea
- Il governo riconosce ufficialmente l'Islam sunnita, la Chiesa ortodossa eritrea Tewahedo, il cattolicesimo romano e il luteranesimo evangelico. Tutti gli altri gruppi religiosi sono soggetti a dure restrizioni, con il culto non registrato che spesso provoca arresti, imprigionamenti e segnalazioni di torture.
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Laos
- La religione ufficiale del Laos è il buddismo Theravada. Il governo controlla e limita strettamente le attività religiose, in particolare quelle dei cristiani, richiedendo spesso l'approvazione per i raduni e prendendo di mira i convertiti.
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Uzbekistan
- L'attività religiosa è fortemente controllata attraverso severe leggi di registrazione. I gruppi non registrati subiscono incursioni e arresti, oltre a restrizioni sulla letteratura religiosa e sul culto privato.
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Tajikistan
- Il governo esercita un rigido controllo sull'Islam, vietando ai minori di frequentare le moschee, limitando l'abbigliamento religioso e monitorando il clero in caso di dissenso politico. Fonti: (Pew Research Center) (US Department of State Report on Religious Freedom) (BBC) (The Guardian) Vedi anche: La guerra di Corea: uno dei conflitti più incompresi e poco conosciuti della storia
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Cina
- Il governo cinese impone un rigido controllo sulla religione, perseguendo gruppi come il Falun Gong, le chiese cristiane clandestine e i musulmani uiguri con sorveglianza, arresti e campi di “rieducazione” nello Xinjiang.
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Iran
- La teocrazia islamica sciita applica leggi religiose severe, perseguitando severamente bahaisti, musulmani sunniti e cristiani e criminalizzando l'apostasia e la blasfemia.
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Maldive
- La costituzione impone l'Islam come religione di Stato, vietando la pratica pubblica di altre religioni e punendo l'apostasia e il proselitismo con il carcere.
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Arabia Saudita
- L'Islam wahhabita è rigorosamente applicato e il culto pubblico di altre religioni è vietato. La polizia religiosa controlla il rispetto delle leggi islamiche e la blasfemia è punita duramente.
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Egitto
- Il governo riconosce ufficialmente l'Islam sunnita, il Cristianesimo e l'Ebraismo, limitando il culto pubblico a questi gruppi. Il mancato rispetto di queste religioni o la promozione di ideologie “estremiste” sono perseguiti penalmente, limitando la libertà di credo e di espressione.
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Marocco
- La Costituzione del Marocco garantisce la libertà di religione, che però nella pratica è limitata. L'Islam è la religione di Stato e il proselitismo o la conversione dall'Islam sono proibiti, con restrizioni al culto dei non musulmani.
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Siria
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- La Costituzione algerina garantisce la libertà di religione, ma in pratica il governo privilegia l'Islam sunnita come religione di Stato. Il culto non musulmano è fortemente limitato, le associazioni religiose sono soggette a rigide regolamentazioni e il proselitismo è criminalizzato.
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Turkmenistan
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- A Singapore, dove buddismo, cristianesimo e islam sono le religioni più praticate, le leggi sull'“armonia religiosa” regolano strettamente i gruppi religiosi. Le autorità vietano le attività non registrate e i gruppi come i Testimoni di Geova controllando l'espressione religiosa pubblica.
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Pakistan
- Le leggi islamiche sulla blasfemia, che prevedono pene severe, colpiscono in modo sproporzionato minoranze come cristiani, indù e ahmadi, mentre persiste la violenza settaria contro gli sciiti.
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Bielorussia
- La Costituzione garantisce la libertà di religione, ma il governo limita questo diritto monitorando da vicino i gruppi religiosi, limitando le organizzazioni non registrate e favorendo la Chiesa ortodossa bielorussa rispetto alle altre confessioni.
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- Il governo riconosce ufficialmente l'Islam sunnita, la Chiesa ortodossa eritrea Tewahedo, il cattolicesimo romano e il luteranesimo evangelico. Tutti gli altri gruppi religiosi sono soggetti a dure restrizioni, con il culto non registrato che spesso provoca arresti, imprigionamenti e segnalazioni di torture.
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Laos
- La religione ufficiale del Laos è il buddismo Theravada. Il governo controlla e limita strettamente le attività religiose, in particolare quelle dei cristiani, richiedendo spesso l'approvazione per i raduni e prendendo di mira i convertiti.
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I paesi con le restrizioni religiose più severe
Le nazioni che hanno uno stretto controllo sulla religione
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La libertà religiosa varia in modo significativo in tutto il mondo, con alcuni governi che impongono severe restrizioni all'attività religiosa. Uno studio del Pew Research Center che ha analizzato 198 Paesi e territori ha rivelato che quasi tutti hanno un certo grado di controllo da parte del governo sulle pratiche religiose. Sebbene lo studio abbia evitato di stilare classifiche precise a causa di punteggi omogenei e differenze minime tra le nazioni classificate, questa galleria evidenzia i primi 30 Paesi con i livelli più elevati di restrizioni religiose, mettendo in luce le sfide affrontate dai gruppi e dalle minoranze religiose in tutto il mondo.
Siete curiosi? Cliccate qui per saperne di più.
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