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Turchia: 55,2%
- La Turchia ha il tasso di occupazione più basso della lista. L'instabilità economica, l'elevata informalità e le disparità di genere incidono significativamente sui risultati del mercato del lavoro.
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Italia: 62,2%
- L'Italia è alle prese con un basso tasso di occupazione, soprattutto tra i giovani. Sono necessarie riforme strutturali e modernizzazione economica per aumentare la partecipazione al mondo del lavoro.
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Grecia: 63.8%
- Il mercato del lavoro greco si sta ancora riprendendo dalla crisi economica. Sebbene il turismo contribuisca, la disoccupazione rimane un problema persistente, soprattutto per i giovani.
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Spagna: 66,3%
- La Spagna ha compiuto progressi dopo la crisi dell'Eurozona, ma l'elevata disoccupazione giovanile e gli squilibri regionali continuano a incidere sul tasso di occupazione complessivo.
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Belgio: 67,1%
- Il mercato del lavoro belga si trova ad affrontare disparità regionali. Sebbene il settore pubblico e i servizi siano solidi, la tassazione e le normative sul lavoro possono ostacolare la crescita dell'occupazione in generale.
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Croazia: 68,4%
- Il mercato del lavoro croato si sta ancora riprendendo dalle crisi passate. Il turismo rimane un'importante fonte di occupazione, ma la disoccupazione giovanile rimane un problema.
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Francia: 68.9%
- La Francia registra un'occupazione stabile nonostante le sfide strutturali. Le riforme del lavoro e il sostegno all'imprenditorialità mirano a rafforzare ulteriormente la partecipazione alla forza lavoro.
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Lussemburgo: 69,8%
- Le piccole dimensioni del Lussemburgo e la forza lavoro transfrontaliera influenzano il suo tasso di occupazione. La finanza e i servizi pubblici sono settori chiave per il mantenimento dell'occupazione.
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Lettonia: 70,4%
- Il tasso di occupazione della Lettonia beneficia dell'innovazione digitale e di un settore dei servizi in crescita. Il sostegno dell'UE e gli aiuti allo sviluppo delle imprese contribuiscono alla creazione di posti di lavoro.
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Bulgaria: 70.9%
- Il tasso di occupazione della Bulgaria riflette la transizione economica e l'integrazione nell'UE. L'outsourcing e l'industria hanno contribuito ad aumentare il coinvolgimento della forza lavoro negli ultimi anni.
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Finlandia: 71,8%
- La Finlandia bilancia un'istruzione solida e una politica sociale rigorosa con l'innovazione. Gli sforzi per migliorare l'occupazione di giovani e anziani contribuiscono a mantenere la partecipazione complessiva.
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Polonia: 72,7%
- Il mercato del lavoro polacco è uno dei più solidi dell'Europa orientale. Un mix di industria e servizi, unito alle riforme economiche, sostiene il suo solido tasso di occupazione.
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Slovacchia: 72,8%
- L'elevato tasso di occupazione della Slovacchia è dovuto alla fiorente industria automobilistica e agli investimenti esteri, con la maggior parte dei nuovi posti di lavoro concentrati nelle aree urbane.
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Slovenia: 72.8%
- L'economia diversificata della Slovenia favorisce un'occupazione moderata. L'integrazione nell'UE e una forza lavoro qualificata contribuiscono a sostenere la crescita dell'occupazione nonostante le ridotte dimensioni della popolazione.
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Portogallo: 73%
- Il Portogallo ha registrato una ripresa costante dopo la crisi finanziaria. Turismo, esportazioni e startup tecnologiche contribuiscono al costante miglioramento del tasso di occupazione.
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Lituania: 73,8%
- La crescita economica della Lituania e l'integrazione con l'UE hanno favorito un costante aumento dell'occupazione. Gli investimenti in tecnologia e infrastrutture contribuiscono ad alimentare la creazione di posti di lavoro.
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Austria: 74.1%
- L'Austria coniuga un forte sostegno sociale con una base industriale produttiva. L'apprendistato e la bassa disoccupazione giovanile contribuiscono a mantenere solidi tassi di occupazione complessivi in tutto il Paese.
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Irlanda: 74,2%
- Il mercato del lavoro irlandese beneficia degli investimenti esteri, soprattutto nei settori tecnologico e farmaceutico. La crescita economica e una popolazione giovane contribuiscono al suo sano tasso di occupazione.
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Regno Unito: 75%
- Nonostante le recenti sfide come Brexit e COVID-19, il Regno Unito mantiene un tasso di occupazione elevato. Il settore dei servizi e le opzioni di lavoro flessibile contribuiscono a sostenere il coinvolgimento della forza lavoro.
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Estonia: 75.1%
- L'economia digitale dell'Estonia e il suo settore tecnologico in crescita hanno sostenuto l'occupazione. L'elevata connettività internet e l'innovazione rendono il Paese leader nell'adattamento della forza lavoro moderna.
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Ungheria: 75,1%
- L'aumento del tasso di occupazione in Ungheria riflette la recente crescita economica e le riforme del mercato del lavoro. Gli investimenti esteri nell'industria hanno svolto un ruolo fondamentale nell'incrementare le opportunità di lavoro.
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Repubblica Ceca: 75,6%
- La Repubblica Ceca registra dati occupazionali solidi, trainati da un settore manifatturiero in crescita e da una bassa disoccupazione, in particolare nelle regioni legate alle catene di fornitura europee.
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Svezia: 76,2%
- L'attenzione della Svezia alla parità di genere, all'istruzione e all'innovazione sostiene una forza lavoro forte. Il paese beneficia di un'elevata partecipazione sia tra i giovani che tra i lavoratori più anziani.
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Danimarca: 76,9%
- Il modello flessibile del mercato del lavoro danese contribuisce a mantenere un elevato tasso di occupazione. Il paese sostiene sia la creazione di posti di lavoro che le transizioni attraverso solide reti di sicurezza sociale.
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Norvegia: 77%
- La Norvegia coniuga un solido stato sociale con un'elevata partecipazione al mercato del lavoro. Il suo settore energetico e le politiche inclusive mantengono i livelli di occupazione costantemente elevati nonostante le fluttuazioni economiche globali.
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Germania: 77,6%
- La stabilità economica e la solida base industriale della Germania contribuiscono all'elevato tasso di occupazione. I sistemi di istruzione duali e le forti esportazioni contribuiscono a sostenere la partecipazione della forza lavoro e a ridurre la disoccupazione.
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Svizzera: 80,4%
- La Svizzera mantiene un'economia resiliente con una forza lavoro altamente qualificata, rafforzando il suo elevato tasso di occupazione. La bassa disoccupazione e l'attenzione all'innovazione favoriscono una solida solidità del mercato del lavoro.
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Paesi Bassi: 82,3%
- Tra i paesi dell'UE, solo i Paesi Bassi hanno superato l'80% di occupazione dal 2005, trainati da un mercato del lavoro flessibile e dalla diffusione del lavoro part-time, in particolare tra le donne, che contribuisce alla partecipazione alla forza lavoro.
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Islanda: 85,6%
- L'Islanda è al primo posto in Europa con un tasso di occupazione impressionante, che riflette il suo solido mercato del lavoro, la bassa disoccupazione e l'elevata partecipazione della forza lavoro in tutte le fasce d'età, in particolare tra le donne e i lavoratori più anziani. Fonti: (Euronews) (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) Guarda anche: Come superare i sistemi di intelligenza artificiale che filtrano i CV
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Turchia: 55,2%
- La Turchia ha il tasso di occupazione più basso della lista. L'instabilità economica, l'elevata informalità e le disparità di genere incidono significativamente sui risultati del mercato del lavoro.
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Italia: 62,2%
- L'Italia è alle prese con un basso tasso di occupazione, soprattutto tra i giovani. Sono necessarie riforme strutturali e modernizzazione economica per aumentare la partecipazione al mondo del lavoro.
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Grecia: 63.8%
- Il mercato del lavoro greco si sta ancora riprendendo dalla crisi economica. Sebbene il turismo contribuisca, la disoccupazione rimane un problema persistente, soprattutto per i giovani.
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Spagna: 66,3%
- La Spagna ha compiuto progressi dopo la crisi dell'Eurozona, ma l'elevata disoccupazione giovanile e gli squilibri regionali continuano a incidere sul tasso di occupazione complessivo.
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Belgio: 67,1%
- Il mercato del lavoro belga si trova ad affrontare disparità regionali. Sebbene il settore pubblico e i servizi siano solidi, la tassazione e le normative sul lavoro possono ostacolare la crescita dell'occupazione in generale.
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Croazia: 68,4%
- Il mercato del lavoro croato si sta ancora riprendendo dalle crisi passate. Il turismo rimane un'importante fonte di occupazione, ma la disoccupazione giovanile rimane un problema.
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Francia: 68.9%
- La Francia registra un'occupazione stabile nonostante le sfide strutturali. Le riforme del lavoro e il sostegno all'imprenditorialità mirano a rafforzare ulteriormente la partecipazione alla forza lavoro.
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Lussemburgo: 69,8%
- Le piccole dimensioni del Lussemburgo e la forza lavoro transfrontaliera influenzano il suo tasso di occupazione. La finanza e i servizi pubblici sono settori chiave per il mantenimento dell'occupazione.
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Lettonia: 70,4%
- Il tasso di occupazione della Lettonia beneficia dell'innovazione digitale e di un settore dei servizi in crescita. Il sostegno dell'UE e gli aiuti allo sviluppo delle imprese contribuiscono alla creazione di posti di lavoro.
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Bulgaria: 70.9%
- Il tasso di occupazione della Bulgaria riflette la transizione economica e l'integrazione nell'UE. L'outsourcing e l'industria hanno contribuito ad aumentare il coinvolgimento della forza lavoro negli ultimi anni.
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Finlandia: 71,8%
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Polonia: 72,7%
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Slovacchia: 72,8%
- L'elevato tasso di occupazione della Slovacchia è dovuto alla fiorente industria automobilistica e agli investimenti esteri, con la maggior parte dei nuovi posti di lavoro concentrati nelle aree urbane.
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Slovenia: 72.8%
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Portogallo: 73%
- Il Portogallo ha registrato una ripresa costante dopo la crisi finanziaria. Turismo, esportazioni e startup tecnologiche contribuiscono al costante miglioramento del tasso di occupazione.
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Lituania: 73,8%
- La crescita economica della Lituania e l'integrazione con l'UE hanno favorito un costante aumento dell'occupazione. Gli investimenti in tecnologia e infrastrutture contribuiscono ad alimentare la creazione di posti di lavoro.
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Austria: 74.1%
- L'Austria coniuga un forte sostegno sociale con una base industriale produttiva. L'apprendistato e la bassa disoccupazione giovanile contribuiscono a mantenere solidi tassi di occupazione complessivi in tutto il Paese.
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Irlanda: 74,2%
- Il mercato del lavoro irlandese beneficia degli investimenti esteri, soprattutto nei settori tecnologico e farmaceutico. La crescita economica e una popolazione giovane contribuiscono al suo sano tasso di occupazione.
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Regno Unito: 75%
- Nonostante le recenti sfide come Brexit e COVID-19, il Regno Unito mantiene un tasso di occupazione elevato. Il settore dei servizi e le opzioni di lavoro flessibile contribuiscono a sostenere il coinvolgimento della forza lavoro.
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- L'economia digitale dell'Estonia e il suo settore tecnologico in crescita hanno sostenuto l'occupazione. L'elevata connettività internet e l'innovazione rendono il Paese leader nell'adattamento della forza lavoro moderna.
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Ungheria: 75,1%
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Svezia: 76,2%
- L'attenzione della Svezia alla parità di genere, all'istruzione e all'innovazione sostiene una forza lavoro forte. Il paese beneficia di un'elevata partecipazione sia tra i giovani che tra i lavoratori più anziani.
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Germania: 77,6%
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I Paesi europei con maggiore tasso di occupazione (tragica la posizione dell'Italia)
L'occupazione nell'UE ha raggiunto il livello più alto dal 2005 nel 2024
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Secondo i nuovi dati dell'OCSE, il tasso di occupazione nell'UE ha raggiunto il livello più alto mai registrato nel quarto trimestre del 2024. Anche otto Stati membri dell'UE hanno raggiunto massimi storici, basandosi sui dati risalenti al 2005. Nel frattempo, la disoccupazione in tutta l'Unione è scesa al livello più basso dal 2000 a febbraio 2025, mostrando un netto calo. Questi ultimi dati evidenziano un mercato del lavoro europeo resiliente.
Clicca per dare un'occhiata ai Paesi con i tassi di occupazione più elevati e scoprire a che posto è l'Italia.
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