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Radiazioni - Le calamità naturali susseguitesi a vicenda provocarono fuoriuscite di radiazioni.

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Migliaia di morti - Si stima che il disastro abbia provocato circa 15.895 morti e 2.561 dispersi. Più di 100 mila persone lasciarono le proprie case per non fare mai più ritorno.

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Giustizia - Un tribunale di Fukushima il 10 ottobre 2017 ha accusato l'azienda Tokyo Electric Power Company (Tepco) e il governo giapponese per i danni irreversibili causati dall'esplosione radioattiva.

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Nessuna condizione di vita - Il governo e la Tepco furono obbligate a pagare circa 4,44 milioni di dollari ai residenti di Fukushima.

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Mobilitazione collettiva - Secondo l'emittente Deutsche Welle, un gruppo di 3.800 residenti presentarono un'azione collettiva, il caso più grande finora dal disastro accaduto nel 2011.

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Prevenzione - Secondo il tribunale, il governo aveva la responsabilità di richiedere a Tepco di migliorare le condizioni dell'impianto nucleare. L'azienda conosceva, fin dal 2002, i rischi dovuti a un possibile tsunami.

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Difesa - Il governo giapponese e la Tepco ribatterono affermando che la valutazione del 2002 non era definitiva e che non si poteva prevedere un maremoto.

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Sentenze - Questa ultima sentenza è la seconda ai danni del governo giapponese. La prima fu quella del marzo 2017, del tribunale di Maebashi.

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Colpe - E non è nemmeno la prima sentenza per la Tepco, che si trova ad affrontare la sua terza condanna dalla strage.

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Proteste - Dal 2011, la popolazione delle aree colpite dal disastro si mobilitò in una grande protesta per richiedere giustizia.

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Primo ministro - Il premier giapponese, Shinzo Abe, di 63 anni, è stato rieletto all'unanimità il 20 ottobre. Prima della vittoria, il politico si trovava a Fukushima per la sua campagna elettorale.

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Piattaforma politica - Un politico prudente e pragmatico dalle grandi doti da stratega in politica interna ed estera, Shinzo Abe consolida la sua posizione di primo ministro reincarnando l'immagine del salvatore, un ruolo iniziato nel 2012, dopo il disastro nucleare di Fukushima. 

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Opinione pubblica - Il capo del governo giapponese, anche se rieletto, non riceve il consenso di tutti. Il leader è stato spesso causa di proteste, considerato complice della stato di abbandono in cui versa Fukushima.

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Avversari - Shinzo Abe è stato criticato anche dall'ex premier del Giappone nel 2016, Junichiro Koizumi che affermò che nel 2013 l'attuale primo ministro mentì al Comito Olimpico Internazionale (COI) sulla sicurezza dell'impianto nucleare di Fukushima per far organizzare le Olimpiadi a Tokyo. Il nuovo primo ministro, Yoshihide Suga, è stato eletto nel 2020.

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Effetti ambientali - L'impatto ambientale della tragedia si è rivelato anche peggiore del previsto. Secondo Greenpeace Giappone, le conseguenze ecologiche causate dalla tragedia non avranno mai fine.

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Cambiamenti irreversibili - Questi impatti riguardano mutazione degli alberi, danni nel DNA degli abitanti della regione oltre alla natura e ai bacini idrici contaminati dalle radiazioni.

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Studio - Lo studio di Greenpeace Giappone è basato su una grande ricerca scientifica indipendente riguardo le aeree colpite.

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Città fantasma - Dopo il disastro molti quartieri e città furono abbandonati a causa della contaminazione e sono oggi delle città fantasma.

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Ricostruzione - Nonostante lo scenario apocalittico, il governo giapponese ha investito molte risorse per la rivalutazione del territorio colpito. Ponti, strade, scuole, mercati e altre strutture sono state sanificate.

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Disastro senza precedenti - Il governo passò all'azione per contenere i danni della centrale nucleare dopo che alcune notizie avevano rivelato che il livello di radiazione era molto più alto di quello che si pensava fino ad allora.

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Squadra speciale - Migliaia di operatori lavorarono senza interruzione per la messa in sicurezza della centrale Fukushima, Daiichi.

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Alloggi per i dipendenti - I funzionari oggi dispongono di un nuovo edificio con stanze e aree comuni dove poter riposare e dormire.

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Sicurezza - Il governo giapponese vuole disporre 360 milioni di euro per la messa in sicurezza della struttura.

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Sfida difficile - L'acqua contaminata dai materiali radiattivi come iodo, stronzio, cesio e plutonio è la questione più difficile per la rivitalizzazione del territorio.

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Scenario scoraggiante - Secondo la Tepco, la sanificazione della centrale danneggiata potrà richiedere fino a 40 anni.

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Piani - Uno dei piani del governo giapponese prevede la costruzione di un muro protettore intorno ai reattori, con quasi 1.5 chilometri di estensione.

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Informazioni occultate - L'azienda di Fukushima fu accusata di voler occultare l'estensione del disastro.

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Una nuova Chernobyl? - La catastrofe di Fukushima del 2011 è stata paragonata a quella di Chernobyl del 1986, avvenuta in Ucraina.

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Fukushima e Chernobyl -

I reattori di entrambe le stazioni nucleari avevano una classificazione pari a 7, nella scala Ines (Scala Internazionale degli Eventi Nucleari e Radiologici), il livello più alto per questo tipo di disastri.

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