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Uomo libero e fuorilegge -

Il termine "cosacco" deriva da una parola turca che significa “uomo libero” o “fuorilegge”. Di origine quattrocentesca, i cosacchi erano un gruppo di milizia seminomade.

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Ucraina orientale e Russia meridionale -

La loro origine è controversa. Tradizionalmente, si riteneva che i cosacchi fossero principalmente slavi orientali, originari della regione stepposa pontico-caspica dell'Ucraina orientale e della Russia meridionale.

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Il pensiero accademico moderno -

Tuttavia, alcuni studiosi moderni ritengono che i cosacchi avessero origini sia slave che turche. Abitavano aree scarsamente popolate nei bacini dei fiumi Dnieper, Don, Terek e Ural.

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Servizio militare -

In cambio del servizio militare, i governanti della Confederazione polacco-lituana e dell'Impero russo concedevano ai cosacchi alcuni privilegi speciali.

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Forza di difesa -

I cosacchi svolsero un ruolo cruciale come forza militare difensiva contro gli invasori, tra cui i tartari e gli ottomani.

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Immagine tradizionale -

Le tradizioni dei cosacchi sono tipicamente caratterizzate da una combinazione di romanticismo, legame con la natura, eccellenza militare e impegno spassionato per la difesa della libertà e dell'indipendenza.

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Immagine tradizionale -

I cosacchi sono spesso raffigurati con baffi lunghi e folti. I cosacchi ucraini prediligono le acconciature “čub” (cresta di piume), o “oseledets”, dove su una testa completamente rasata viene lasciata soltanto una lunga ciocca di capelli.

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Cavalli -

I cavalli, simboli della vita nomade dei guerrieri, erano i fedeli compagni dei cosacchi.

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Nella mitologia ucraina -

I cosacchi sono profondamente legati alla mitologia nazionale ucraina. Sono presenti nelle opere del poeta Taras Shevchenko e il loro significato nella storia del Paese va oltre le loro imprese militari.

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Pattugliamento dei confini polacchi -

All'inizio del XVI secolo, i re polacchi iniziarono a organizzare i cosacchi di Zaporižžja in colonie militari dove avevano il compito di pattugliare i confini del territorio.

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Organizzazioni territoriali del XVI secolo -

Nel XVI secolo esistevano due organizzazioni territoriali dei cosacchi, ed relativamente indipendenti l'una dall'altra.

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I Zaporižžja -

Il primo gruppo, quello di Zaporižžja, si concentrava sulle anse del fiume Dnipro in Ucraina. Il loro centro era a Sic Zaporižžja, tra la Russia, la Polonia e il territorio dei Tatari di Crimea.

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I Zaporižžja -

Gli storici considerano i cosacchi di Zaporižžja la prima società puramente ucraina, che come nazione proto-statale, ha lottato per il diritto di esistere, svilupparsi e resistere alle invasioni ostili.

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I Zaporižžja -

La leggendaria mitologia degli Zaporižžja , risalente al XV secolo, li dipinge come briganti e canaglie. Tuttavia, nel XVII secolo, diedero vita al movimento secessionista ucraino in opposizione alla Confederazione polacco-lituana.

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Cosacchi del Don -

Sulle rive del fiume Don, separato dallo Stato russo dalle tribù ribelli dei Nogai e dei Tartari, si trovava lo Stato cosacco del Don. Qui ebbe origine il secondo gruppo chiamato "cosacchi del Don".

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Cosacchi del Don -

Diversi documenti storici parlano dei cosacchi del Don come di un popolo etnico-culturale sovrano dalla forte tradizione bellica.

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Cosacchi del Don -

Sotto la cittadinanza dello Stato di Mosca, tra il 1671-1786 i cosacchi del Don iniziarono una campagna di conquista e colonizzazione.

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Conquiste e colonizzazioni -

Si assicurarono le terre ai confini del Volga, l'intera Siberia e i fiumi Yalik (Ural) e Tarek.

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Conquiste e colonizzazioni -

I cosacchi del Don erano noti per i loro attacchi all'Impero Ottomano e ai suoi sudditi, come i tartari ma erano altrettanto propensi a saccheggiare le comunità vicine.

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Confederazione polacco-lituana -

I cosacchi inscenarono diverse rivolte contro la Confederazione polacco-lituana all'inizio del XVII secolo rendendosi così sudditi dell'Impero zarista di Russia.

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Imperatrice Caterina II di Russia (“Caterina la Grande”) -

Sotto l'autorità della Russia zarista, i cosacchi persero gradualmente la loro indipendenza. Alla fine del XVIII secolo, le organizzazioni cosacche semi-autonome all'interno dello Stato russo furono abolite da Caterina II.

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Voiskos - Suddivisioni amministrative -

Nell'Impero russo esistevano 12 divisioni amministrative indipendenti chiamate voiskos. Questi voiskos rappresentavano il territorio in cui si trovavano gli insediamenti cosacchi che servivano da reggimento militare.

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Popolazione e terre -

Nel 1893, la popolazione cosacca era di circa 2.648.049 persone (di cui 1.331.470 donne). Possedevano quasi 60 milioni di ettari di terra.

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Leva militare -

Nel 1900, tutti gli uomini cosacchi dovevano prestare servizio militare per 20 anni, a partire dall'età di 18 anni. Era responsabilità del soldato procurarsi l'uniforme, il cavallo e l'equipaggiamento.

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Rifornimento militare in tempo di guerra -

In tempo di guerra, i dieci voiskos (divisioni amministrative) cosacchi dovevano fornire all'Impero 890 sotnie o squadroni a cavallo (di 125 uomini ciascuno), 108 sotnie o compagnie di fanteria (anch'esse di 125 uomini ciascuna) e 236 cannoni, pari a 4267 ufficiali e 177.100 uomini, con 170.695 cavalli. Allo scoppio della Prima guerra mondiale, gli uomini pronti a combattere erano 328.705.

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Istruzione -

L'istruzione cosacca era di livello superiore rispetto al resto della Russia imperiale, con un maggior numero di scuole e una percentuale maggiore di bambini che le frequentavano.

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Guerra civile in Russia -

Alla fine del regime zarista in Russia, i cosacchi si ritrovarono su entrambi i fronti del conflitto: alcuni soldati si unirono all'Armata Rossa e altri all'Armata Bianca.

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Seconda guerra mondiale -

La maggior parte dei cosacchi ha combattuto a fianco dell'Unione Sovietica durante la Seconda guerra mondiale, ma alcuni decisero di collaborare con i tedeschi.

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Patrimonio cosacco -

L'eredità cosacca viene ancora celebrata attraverso festival e rievocazioni che si svolgono in tutta l'Ucraina. Queste rappresentazioni di solito mettono in risalto l'abbigliamento, le armi e gli usi e i costumi tradizionali.

Fonti: (Britannica) (Origins) (Ukraine World) (Kyiv Independent) 

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