La Prima guerra mondiale è ricordata soprattutto per i combattimenti che si svolsero sul fronte occidentale. È lungo queste linee fortificate, situate in Francia e in Belgio, che si sviluppò un nuovo tipo di tattica militare, quella della guerra di trincea. Create come lunghi e profondi fossati scavati come difese protettive, queste trincee divennero sinonimo degli orrori della guerra moderna, dove "andare oltre" significava ferirsi gravemente o più probabilmente morire all'improvviso. Eppure, tra un breve periodo di terrore e l'altro, queste tane furono una casa lontana da casa per migliaia di persone. Nonostante le pessime condizioni di vita, i soldati (ma non solo) riuscivano a mantenere un minimo di civiltà e persino a farsi due risate. Ma com'era esattamente la vita in una trincea della Prima guerra mondiale?
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Il mangiare in trincea avveniva secondo una rigida routine. Al mattino, se non c'era stato un attacco, la colazione, di solito pancetta e tè, avveniva dopo un'ispezione delle truppe.
Le razioni giornaliere di solito erano composte da carne fresca o congelata da cuocere con fornelli portatili. Di solito si trattava di bully beef (carne in scatola) con verdure e nonostante venissero distribuiti anche pane e biscotti, in generale il cibo era insipido e monotono, ma nessuno moriva mai di fame.
Essere un Ufficiale di un certo rango significava pranzare con grande stile e comodità, anche in prima linea. Si noti la bottiglia di vino che accompagna questo pranzo e il mazzo di fiori per celebrare l'occasione.
Nelle truppe alleate, ogni giorno veniva distribuita una razione di rum. Molto atteso, il goccio di alcol serviva a sollevare gli animi e a rafforzare ulteriormente il morale.
La routine mattutina comprendeva il lavaggio e la rasatura e le truppe avevano spesso un barbiere a disposizione.
Il suo compito era quello di assicurarsi che i suoi compagni di fanteria fossero ben rasati, anche se per qualcuno i baffi erano imprescindibili.
Le truppe svolgevano ogni sorta di lavoro quotidiano mentre erano schierate. Una priorità assoluta era quella di riparare i pannelli di protezione e riempire i sacchi di sabbia.
Quando mancavano le munizioni, non era raro che i soldati assemblassero mine e granate di fortuna usando scatole di latta come involucri. Questa era però una competenza altamente specializzata, di solito affidata agli artificieri.
Durante le ore diurne, il lavoro veniva svolto per lo più sottoterra per evitare i proiettili dei cecchini. L'allargamento e la manutenzione delle trincee era un attività tipica dei soldati.
In superficie, tuttavia, le vedette erano costantemente all'erta per rilevare i movimenti delle truppe nemiche. In questa immagine, un soldato della British Expeditionary Force utilizza un periscopio da trincea per osservare le posizioni tedesche dalle trincee di prima linea del fronte occidentale.
La minaccia di un attacco con i gas era una delle paure più diffuse. Qui, un soldato australiano in prima linea utilizza un indicatore di direzione del vento come precauzione antigas.
Mantenere il morale alto nelle trincee era di vitale importanza. Le consegne regolari di corrispondenza aiutavano a mantenere vivi i legami con i propri cari in patria.
I soldati, oltre che ricevere lettere, ricevevano anche pacchi contenenti cibo, vestiti, riviste e tanto altro.
Le truppe potevano comunicare con i propri cari a casa scrivendo delle lettere in cui raccontavano la loro vita in trincea. Sebbene gli fosse permesso, ogni lettera doveva essere rivista dai loro superiori per poi essere censurate.
I soldati stanchi passavano buona parte del loro tempo libero a riposare nelle trincee. In effetti, la vita al fronte prevedeva spesso lunghi periodi di noia. Per alleviare la monotonia, i soldati di tutte le nazioni e di tutti gli eserciti si dedicavano a una serie di attività.
Leggere era un modo diffuso di passare il tempo così come completare un cruciverba, un gioco relativamente nuovo inventato nel 1913. Tutto era utile per non pensare, anche solo per poco, all'inferno in cui ci si trovava.
In questa fotografia del 1915, un ufficiale tedesco legge una copia del quotidiano britannico Daily Mail con un titolo che afferma: "Lord Kitchener chiede più uomini".
Cantare e suonare era una delle forme di svago più popolari durante il conflitto. Nelle trincee, i soldati spesso intonavano ballate sentimentali e canzoni popolari, spesso con strumenti musicali improvvisati.
Una partita a carte attirava sempre l'attenzione dei soldati in pausa. Alcuni approfittavano dell'occasione per tentare la fortuna e guadagnare qualche soldo o un po' di tabacco scommettendo. In questa immagine, una partita in una trincea francese viene improvvisamente interrotta, forse dall'arrivo di un aereo alleato.
Il cameratismo tra i soldati era tangibile, rafforzato da momenti in cui si raccontavano storie e si condividevano dei momenti allegri. Tutto questo offriva un po' di sollievo in quel contesto disperato.
Le lunghe e strette trincee raccoglievano l'acqua piovana, trasformandosi rapidamente in un pantano di fango. Queste condizioni provocavano il "piede da trincea", una patologia in cui i piedi, immersi per lunghi periodi in questa mistura, si gonfiavano e iniziavano a marcire. Durante l'inverno, il freddo aggravava i sintomi, causando congelamenti. Nei casi più estremi, il piede da trincea poteva portare a gangrena e richiedere l'amputazione.
Le condizioni insalubri della vita di trincea erano ulteriormente aggravate dai ratti che contribuivano a diffondere le malattie e costituivano una costante fonte di disagio. Intere squadre di acchiapparatti si occupavano di sterminare questi animali infestanti.
I pidocchi tormentavano le truppe giorno e notte. Questi piccoli insetti succhiasangue infestavano gli indumenti, irritavano la pelle e causavano la "febbre da trincea" e il tifo. Nella foto, i soldati tolgono i pidocchi dalle loro uniformi.
La fede religiosa fu un sostegno cruciale per molti soldati durante la guerra, aiutandoli a sopportare gli orrori del conflitto. La religione svolgeva un ruolo centrale nella vita della maggior parte dei combattenti e i cappellani militari di varie confessioni offrivano conforto spirituale e sostegno morale. In questa scena, si vedono dei fanti che pregano durante una funzione religiosa prima di entrare in trincea.
Le forze militari della Triplice Alleanza e della Triplice Intesa fecero uno sforzo speciale per celebrare il Natale, come queste truppe tedesche che cantano intorno a un albero di Natale nella loro trincea sul fronte orientale.
Nel 1914, si tenne una celebre tregua natalizia non ufficiale lungo il Fronte Occidentale. Durante questa pausa dai combattimenti, soldati britannici e tedeschi si incontrarono nella "terra di nessuno" per scambiarsi le sigarette e gli auguri.
Scattare fotografie a proprio uso e consumo era vietato, in quanto le immagini potevano raccontare la dura verità della vita al fronte. Di contro, furono create delle "unità" preposte a registrare il conflitto in modo da presentare una visione positiva della guerra e della vita in trincea, distorcendo di fatto la realtà. Nonostante ciò, queste testimonianze sono dei documenti preziosi che ci rivelano attimi che sarebbero andati perduti per sempre se non fossero stati immortalati.
Con il progredire del conflitto, il numero dei feriti aumentò esponenzialmente e furono reclutate squadre di infermiere per prendersi cura di loro. Gli orrori affrontati sia dai soldati che dai loro caregiver erano indescrivibili.
Le infermiere, in effetti, affrontavano gli stessi rischi dei soldati. Esposte ai bombardamenti di artiglieria e agli attacchi con gas, si stima che circa 1.500 infermiere provenienti da diversi paesi persero la vita servendo in prima linea.
La realtà era che vivere nelle trincee significava spesso anche morirci. Il continuo alto numero di vittime rendeva necessario un afflusso costante di rinforzi, nuove reclute che non avevano idea di cosa significasse cercare di sopravvivere al fronte.
Eppure, c'era ancora spazio per l'umorismo nero. In questa fotografia del 1914, le truppe francesi, indossando elmetti nemici, simulano una finta resa tedesca, una resa che poi sarebbe avvenuta solo quattro anni e 40 milioni di vittime dopo.
Fonti: (Canadian War Museum) (BBC) (History) (National WWI Museum and Memorial)
Vedi anche: L'incredibile storia del sequestro del sottomarino tedesco U-505
Com'era la vita in trincea durante la Prima guerra mondiale?
La sopravvivenza al fronte durante la Grande Guerra
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La Prima guerra mondiale è ricordata soprattutto per i combattimenti che si svolsero sul fronte occidentale. È lungo queste linee fortificate, situate in Francia e in Belgio, che si sviluppò un nuovo tipo di tattica militare, quella della guerra di trincea. Create come lunghi e profondi fossati scavati come difese protettive, queste trincee divennero sinonimo degli orrori della guerra moderna, dove "andare oltre" significava ferirsi gravemente o più probabilmente morire all'improvviso. Eppure, tra un breve periodo di terrore e l'altro, queste tane furono una casa lontana da casa per migliaia di persone. Nonostante le pessime condizioni di vita, i soldati (ma non solo) riuscivano a mantenere un minimo di civiltà e persino a farsi due risate. Ma com'era esattamente la vita in una trincea della Prima guerra mondiale?
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