Ricci di mare a rischio estinzione, l'allarme di Legambiente
È necessaria una visione lungimirante di salvaguardia
LIFESTYLE Natura
I ricci di mare rischiano di scomparire dai nostri mari, questo è l'allarme lanciato da Roberto Barbieri, presidente del circolo di Alghero di Legambiente.
Ogni anno vengono prelevati circa trenta milioni di esemplari della specie, che è sempre meno presente nei fondali dei mari sardi e italiani, un numero decisamente troppo elevato secondo gli ambientalisti e secondo la Regione Sardegna.
L'anno scorso Regione e pescatori hanno trovato un accordo per limitare il numero dei prelievi e l’orario, ma secondo Legambiente questo non è sufficiente a salvaguardare i frutti di mare in questione.
Infatti, la stagione di pesca del riccio ha avuto inizio a novembre, ma come spiega Roberto Barbieri: "A novembre, i ricci sono quasi vuoti, forse anche a causa dell'anomala alta temperatura del mare [...] Per decenni il tradizionale periodo di pesca e consumo del riccio è stato quello di gennaio-febbraio. Non solo perché il mare calmo e la bassa marea ne favorivano la pesca, ma perché è il periodo in cui sono pieni e quindi più gustosi."
Bisognerebbe perciò attuare una strategia lungimirante, tracciando il prodotto e limitando ulteriormente il periodo di pesca. Legambiente avverte: "Se non si interviene si va verso la scomparsa quasi totale della risorsa. Sarebbe un danno enorme per l’ecosistema".
Un danno per l'ambiente marino, dunque ma anche per chi con il mare ci lavora e ci vive.