Sono molti i fattori solitamente associati alla caduta dei capelli, tra cui quelli genetici e ambientali. Tuttavia, in base ai Paesi che compaiono in questo elenco, sembra che la calvizie maschile sia più diffusa nel mondo occidentale che altrove. Diamo un'occhiata ai Paesi più colpiti.
Il 33,64% degli uomini adulti pakistani soffre di calvizie, anche se la mentalità locale non la considera un problema. D'altra parte, in molti centri urbani del Pakistan sempre più persone ricorrono ai trapianti di capelli.
Il Pakistan è leggermente preceduto dall'India, paese vicino, con un tasso di calvizie del 34,06%. È sorprendente che più della metà degli uomini indiani di età inferiore ai 25 anni soffra di questo problema.
Passando al Sud America, il prossimo Paese della lista è il Cile, dove il 34,07% degli uomini adulti ha una qualche forma di calvizie anche se non sembra essere un problema per la società dato che i media spesso danno agli uomini calvi dei ruoli estremamente positivi.
In Europa, circa il 34,23% degli uomini greci soffre di calvizie, attribuita alla genetica. In Grecia, la calvizie è spesso associata a saggezza e maturità, ma esistono comunque trattamenti di ripristino dei capelli per chi non si sente a suo agio con questa condizione.
Dei cinque Paesi nordici, tre figurano nella top 30, a cominciare dalla Finlandia. Circa il 34,52% degli uomini adulti finlandesi è in qualche modo calvo, anche se la propensione alla calvizie della regione fa sì che siano pochissimi gli uomini che pensino che questo sia un problema.
Anche il Medio Oriente figura in questa lista, tra cui l'Iran, che ha un tasso di calvizie del 35,03%. Il paese ha in realtà un mercato in crescita per i metodi di ripristino dei capelli di tipo tradizionale e moderno.
La Svezia è il secondo Paese nordico nella top 30, con un tasso di calvizie di circa il 35,14%. Come in altri Paesi scandinavi, anche qui la calvizie maschile è principalmente dovuta a predisposizioni genetiche.
Sebbene questa condizione in Giappone sia stata storicamente affrontata con stigma e isolamento, il suo tasso di calvizie del 35,69% (soprattutto negli uomini più anziani) significa che il fenomeno sta diventando sempre più accettato dalla società giapponese.
In Sud America, la calvizie maschile in Brasile è influenzata dalla genetica e da fattori ambientali. Circa il 35,71% della popolazione maschile soffre di perdita di capelli, ma la cultura locale spesso accetta questo fenomeno come una caratteristica naturale e a volte lo trova persino elegante.
La caduta dei capelli è piuttosto comune in Belgio, dove il 36,04% della popolazione maschile ne soffre. Sebbene la cultura belga la accetti come una cosa normale, il mercato di trapianti di capelli è comunque in salute in questo Paese.
L'Ungheria ha un tasso di calvizie maschile del 37,86%, anche se il Paese ha accolto questo aspetto mescolando l'accettazione tradizionale di questa condizione con i più moderni approcci cosmetici.
Un altro Paese mediorientale si aggiunge all'elenco con gli Emirati Arabi Uniti. In questo Paese la calvizie è condizionata da predisposizioni genetiche e fattori legati allo stile di vita, e finora ha colpito circa il 38,10% della popolazione maschile adulta.
Nonostante il 38.28% degli uomini russi sia calvo, per la società questo non sembra essere un gran problema.
A cause di fattori genetici, il 38.53% degli svizzeri è calvo, ma anche qui, la società non ne fa un dramma in quanto l'accettazione dei propri tratti fisici viene vista positivamente dalla cultura elvetica.
In Irlanda gli uomini calvi sono il 38.65% per via di fattori genetici.
In Arabia Saudita la calvizie ha un tasso del 39,75% ed è influenzata principalmente dall'ambiente arido. Il paesaggio desertico della regione araba tende a seccare la pelle, causando la caduta dei capelli.
Il 39,75% degli uomini messicani soffre di calvizie e alopecia, anche se questo fenomeno si riscontra soprattutto in coloro che discendono da antenati spagnoli.
La Turchia ha un'industria del trapianto di capelli in piena espansione, famosa in tutto il mondo, che può essere attribuita al fatto che circa il 40,03% della popolazione maschile soffre di calvizie. Gente da ogni angolo del pianeta visita questo Paese per sottoporsi a trattamenti per la perdita dei capelli.
La calvizie nel Regno Unito è piuttosto comune, anche se colpisce soprattutto gli uomini di età superiore ai 60 anni. Oltre il 40% della popolazione maschile soffre attualmente di perdita di capelli, sebbene molti la considerino una parte naturale dell'invecchiamento.
Il minimo stigma sociale nei confronti della calvizie in Nuova Zelanda è dovuto principalmente al fatto che essa è vista come un segno distintivo di forte virilità. Questa visione positiva è particolarmente importante se si considera che il 40,19% degli uomini neozelandesi soffre di perdita di capelli.
La Norvegia è il terzo Paese nordico in questa lista, con un alto tasso di calvizie del 40,75%. Qui la perdita di capelli è considerata normale e lo stigma è ridotto al minimo, grazie all'attenzione che il Paese riserva alla salute e allo stile personale.
Un incredibile 40.80% di uomini australiani soffre di calvizie per via di fattori genetici e ambientali.
Nel corso degli anni, alcune statistiche hanno collocato la Repubblica Ceca come il Paese con il maggior numero di uomini calvi, ma le più recenti la collocano all'ottavo posto. Gli uomini calvi rappresentano circa il 40,90% della popolazione maschile del Paese, anche se questo fenomeno è considerato una parte naturale della vita.
In Canada, il 40,94% degli uomini adulti soffre di perdita di capelli, causata dalla genetica. Il Paese ha molte Fondazioni che si occupano di questo problema (tra cui la Canadian Alopecia Areata Foundation), mentre il mercato è ormai saturo di alternative per curare questo problema.
In Croazia, la calvizie è principalmente attribuita all'alopecia e circa il 41,32% degli uomini adulti soffre di perdita di capelli. La cultura croata ha ridimensionato drasticamente lo stigma della calvizie in favore della valorizzazione dell'autenticità personale.
Nella top five c'è la Germania, dove ben il 41,51% degli uomini adulti è calvo. È interessante notare che in questo Paese sono soprattutto gli uomini di età compresa tra i 18 e i 40 anni a soffrire di perdita di capelli.
Molti fattori genetici e di stile di vita sono le ragioni per cui gli Stati Uniti sono al quarto posto di questa lista. Circa il 42,68% degli uomini statunitensi soffre di calvizie e la crescente diffusione del Minoxidil (un farmaco per il trattamento della perdita di capelli) significa che molti di loro stanno cercando di combatterla.
Al terzo posto c'è la Francia, dove il 44,25% degli uomini soffre di calvizie. È sorprendente che negli ultimi anni più di tre quarti dell'intera popolazione francese abbia riportato la perdita di capelli, un balzo in avanti rispetto a 25 anni fa, quando solo la metà della popolazione ne soffriva.
Al secondo posto c'è invece l'Italia, con un tasso di calvizie del 44,37%. Gli uomini italiani hanno chiaramente un tasso di calvizie considerevole, anche se (come in Grecia) è spesso considerata un simbolo di maturità e saggezza.
Il Paese con il maggior numero di uomini calvi è la Spagna, con il 44,5% degli uomini che soffrono di calvizie. La popolazione spagnola si concentra principalmente tra i 40 e i 45 anni, età in cui si manifesta la calvizie maschile. Tuttavia, la Spagna è anche uno dei paesi leader nel mondo per i trapianti di capelli, quindi almeno per loro ci sono delle valide soluzioni!
Fonti: (Medihair) (World Population Review) (Neoaesthetica Hair Clinics)
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Anche voi avete la calvizie?
LIFESTYLE Capelli
La perdita di capelli può davvero influire sull'autostima e sull'immagine di sé di una persona, ma molti Paesi la considerano un aspetto naturale della vita degli uomini. Mentre alcune nazioni sperimentano la calvizie meno frequentemente, altre detengono dei veri e propri record in questo campo. Infatti, un recente sondaggio condotto da Medihair ha rivelato quali Paesi hanno la maggior percentuale di uomini calvi, e sì, l'Italia è decisamente in cima alla classifica.
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