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I vincitori - Geni della settima arte, questi registi hanno riscosso successo internazionale e sono diventati un punto di riferimento nel mondo del cinema.

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Luca Guadagnino - Con il suo film del 2017, 'Chiamami con il tuo nome', Guadagnino ha guadagnato l'Oscar per la Miglior Sceneggiatura non originale.

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Quattro nomination - Agli Oscar 2018, il film era stato nominato in quattro categorie: Miglior Film, Miglior Attore Protagonista, Miglior Sceneggiatura e Miglior Canzone.

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James Ivory - Grazie alla sceneggiatura di James Ivory, basata sull'omonimo libro di André Aciman, il film di Guadagnino è riuscito a portare a casa una statuetta d'oro.

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Paolo Sorrentino - Nel 2014 'La grande bellezza' di Sorrentino si aggiudica l'Oscar come miglior film straniero.

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Lunga pausa - La vittoria dell'Oscar da parte di Sorrentino segna la fine di una parentesi di 15 anni in cui l'Italia non si è aggiudicata alcuna statuetta.

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I ringraziamenti - Durante il discorso di ringraziamento il regista ha citato i Talkin Heds, Federico Fellini, Diego Maradona e Martin Scorsese, che avrebbero in comune il fatto di avergli insegnato la portata di un 'grande spettacolo'.

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'La grande bellezza' - Il film racconta le vicissitudini di Jep Gambardella (Toni Servillo), uno scrittore di 65 anni che si muove sulla scena di una Roma bella e decadente.

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Il sodalizio con Toni Servillo - La collaborazione artistica tra Servillo e Sorrentino dura da 16 anni e l'attore ha vestito i panni del protagonista in quattro film del regista.

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Roberto Benigni - Nel 1999 'La vita è bella' di Benigni trionfa come Miglior film straniero.

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Miglior attore - Benigni porta a casa, in quell'occasione, anche l'Oscar come miglior attore, che per la prima volta viene assegnato ad un interprete non anglofono.

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I ringraziamenti - Benigni raggiunge il palco saltando tra le poltrone e, giunto al microfono, dice al pubblico 'Mi piacerebbe essere Giove e stendermi nel firmamento per fare l’amore con tutti voi!'.

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'La vita è bella' - Il film racconta la storia del tentativo dell'ebreo Guido Orefice di difendere il figlio dagli orrori del lager nazista in cui lui e la famiglia sono stati deportati.

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Gabriele Salvatores - Nel 1992 l'Oscar come miglior film straniero viene inaspettatamente attribuito a 'Mediterraneo' di Salvatores.

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Il perdono del padre -

Il regista ha confessato che il padre avrebbe voluto che intraprendesse la carriera di avvocato e che l'ha perdonato solo dopo l'Oscar.

Salvatores ha anche raccontato di essersi sentito in colpa per l'assegnazione dell'Oscar, che secondo lui sarebbe dovuto andare a 'Lanterne Rosse' di Zhāng Yìmóu.

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'Mediterraneo' - La pellicola racconta la storia di otto militari italiani stanziati su una piccola isola greca durante la seconda guerra mondiale.

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Giuseppe Tornatore - Nel 1990 un giovane Tornatore riceve l'Oscar per 'Nuovo Cinema Paradiso'.

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L'emozione - Durante la premiazione Tornatore lascia la parola ai presentatori; rigido e bloccato, sorride soltanto senza proferire parola.

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Dopo l'Oscar - Dopo l'Oscar sono seguiti altri grandi successi, come 'La leggenda del pianista sull'oceano', 'Malèna' e 'Baarìa'.

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'Nuovo Cinema Paradiso' - Nel lungometraggio il regista richiama la propria infanzia, raccontando di una precoce passione per il cinema.

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Bernardo Bertolucci -

Nel 1988 l'Oscar come miglior film va al colossal 'L'ultimo imperatore' di Bertolucci.

Il regista è molto apprezzato all'estero e nel 2008 è stato onorato con una stella sulla Walk of fame di Hollywood.

Il film si aggiudica in tutto nove oscar e Bertolucci è il secondo italiano a vincere il titolo di Miglior regista, dopo Frank Capra.

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'L'ultimo imperatore' - La pellicola racconta la storia di Pu-Yi, che a tre anni viene nominato imperatore della Cina; l'ultimo, prima della rivoluzione maoista.

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Federico Fellini - Sono ben quattro i film di Fellini che si aggiudicano l'Oscar come Miglior film straniero: La Strada (1957), Le Notti di Cabiria (1958), 8½ (1964) e Amarcord (1975).

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Miglior regista - Per 'Amarcord', Fellini vince anche l'Oscar come miglior regista.

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'Amarcord' (1973) - Nel lungometraggio il regista racconta la sua infanzia e i personaggi caricaturali che l'hanno popolata.

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Oscar alla carriera - Nel 1993 viene riconosciuta al regista l'importanza di tutta la sua produzione con un Oscar alla carriera.

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Vittorio de Sica - De Sica, assieme a Fellini, è il regista italiano ad aver vinto il maggior numero di Oscar.

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Gli Oscar - I film che si aggiudicarono l'Oscar come Miglior film straniero furono: 'Sciuscià' (1948), 'Ladri di biciclette' (1950), 'Ieri, oggi, domani' (1965) e 'Il giardino dei Finzi-Contini' (1972).

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Regista e attore - De Sica eccelleva sia davanti che dietro la cinepresa e nel 1958 ricevette anche una nomination come Miglior attore non protagonista per 'Addio alle armi'.

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Sodalizio - Vittorio de Sica lavorò a lungo con Marcello Mastroianni e Sophia Loren, che contribuirono al successo dei suoi film.

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Elio Petri - Maestro di neorealismo, Petri si aggiudicò l'Oscar per 'Indagine su di un cittadino al di sopra di ogni sospetto' nel 1971.

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'Indagine su di un cittadino al di sopra di ogni sospetto' - Il film racconta la storia di un omicidio commesso da un capo di polizia che, a causa della sua posizione di potere, è convinto di poter essere al di sopra di ogni sospetto.

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'Indagine su di un cittadino al di sopra di ogni sospetto' -

La pellicola, che ha come protagonista l'attore Gian Maria Volonté, si aggiudicò anche l'Oscar per la miglior sceneggiatura.

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