Ora vi portiamo attraverso la porta dell'inferno. Ma state certi che non vi troverete il diavolo o altre creature malvagie.
Il Turkmenistan è un Paese musulmano situato accanto all'Afghanistan, l'Iran e il Kazakistan.
La religione predominante nel Paese è l'Islam sunnita.
Se desiderate visitare il Paese, è utile sapere che la capitale si chiama Aşgabat e la moneta locale è il manat del Turkmenistan.
La maggior parte del territorio del Turkmenistan è costituita da deserti.
Esploriamo il più grande di questi: il deserto del Karakum, proprio dove si trova la porta dell'inferno.
Il territorio di questa regione è ricco di petrolio e gas naturale.
Nel 1971, due geologi sovietici trivellarono il sito per estrarre il gas, ma il terreno cedette e si formò il cratere.
Nel tentativo di impedire la fuoriuscita del gas velenoso, i sovietici diedero fuoco al cratere.
Il risultato è che da allora il fuoco non si è mai spento.
Questa è la spiegazione della formazione del cratere Darvaza, che è diventato noto come la porta dell'inferno.
Secondo il fotografo americano John Bradley, che ha scattato numerose immagini della zona, il nome "porta dell'inferno" è stato dato dagli abitanti del deserto.
Questo perché, insieme alle fiamme, il cratere rilascia un odore di zolfo che può essere percepito da lontano.
Di notte, le fiamme sono visibili a chilometri di distanza.
I satelliti sono in grado di acquisire facilmente immagini incredibili.
Nel 2010, il presidente del Turkmenistan Gurbanguly Berdimuhamedow ne ordinò per la prima volta la chiusura anche se finora l'ordine non è stato eseguito.
L'idea era quella di aumentare la produzione e l'esportazione di gas naturale verso altri Paesi.
Ma all'epoca la porta dell'inferno attirava molti turisti e rappresentava un'importante fonte di reddito per l'economia locale.
Il sovrano decise di mantenere il cratere in funzione fino all'estinzione naturale dell'incendio. Nel 2022, tuttavia, Berdimuhamedow cambiò idea e ordinò nuovamente la chiusura del cancello e lo spegnimento del fuoco.
A causa della ricca presenza di gas nel suolo del Turkmenistan, non si sa quando il gas si estinguerà naturalmente.
La porta dell'inferno è un cratere infuocato profondo 20 metri che si trova proprio nel bel mezzo del deserto.
Il fuoco non si spegne da più di 40 anni. Sapete perché?
Vi raccontiamo questa storia! Come altri Paesi vicini, il Turkmenistan faceva parte dell'ormai defunta Unione Sovietica.
Nel 2024, le Porte dell'Inferno continuano a bruciare e ad attirare molti turisti. E a voi piacerebbe visitarla?
Vedi anche: Nata da un terribile terremoto: le foto della sconvolgente foresta sommersa del Kazakistan
L'inferno fa parte dell'immaginario e delle credenze di molte culture e religioni del mondo.
La cultura giudaico-cristiana-islamica, ad esempio, fa riferimento al diavolo che, secondo i racconti biblici, è un angelo caduto dal cielo e capo di una legione di esseri malvagi.
La credenza in questa figura malvagia è stata spesso rappresentata al cinema, ad esempio in film come "L'esorcista" e "L'avvocato del diavolo".
Indipendentemente dalle tradizioni religiose o dalle credenze riguardo l'esistenza dell'inferno, esiste un luogo sul pianeta, nel bel mezzo di un deserto in Turkmenistan, chiamato "Le Porte dell'Inferno". Questo cratere di Darvaza, che si pensa sia stato causato da un incidente industriale, brucia gas (principalmente metano) sin dagli anni '70. Questa combustione rilascia gas serra nocivi nell'atmosfera, danneggiando la salute delle persone che vivono nelle vicinanze, sprecando risorse preziose di gas naturale e provocando danni ambientali. Nonostante queste preoccupazioni, gli esperti concordano sul fatto che qualsiasi tentativo di chiudere le Porte dell'Inferno sarebbe non solo pericoloso e costoso, ma anche destinato al fallimento.
Molti ritengono che questo cratere infuocato sia associato al male e, in effetti, è una meta turistica molto popolare.
Vuoi saperne di più? Clicca sulla galleria!
La porta dell'inferno esiste (e noi te la mostriamo per davvero)
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Indipendentemente dalle tradizioni religiose o dalle credenze riguardo l'esistenza dell'inferno, esiste un luogo sul pianeta, nel bel mezzo di un deserto in Turkmenistan, chiamato "Le Porte dell'Inferno". Questo cratere di Darvaza, che si pensa sia stato causato da un incidente industriale, brucia gas (principalmente metano) sin dagli anni '70. Questa combustione rilascia gas serra nocivi nell'atmosfera, danneggiando la salute delle persone che vivono nelle vicinanze, sprecando risorse preziose di gas naturale e provocando danni ambientali. Nonostante queste preoccupazioni, gli esperti concordano sul fatto che qualsiasi tentativo di chiudere le Porte dell'Inferno sarebbe non solo pericoloso e costoso, ma anche destinato al fallimento.
Molti ritengono che questo cratere infuocato sia associato al male e, in effetti, è una meta turistica molto popolare.
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