▲Tra le folte e lussureggianti foreste, animali di innumerevoli specie e fiumi sinuosi che sembrano non avere una fine, l'Amazzonia racconta leggende che dividono le opinioni di chi le ascolta.

Guerrieri che si trasformano in pesci, delfini che incantano donne, sirene di acqua dolce e addirittura un dio che protegge la foresta pluviale. Vuoi scoprire la storia di questi esseri misteriosi?
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▲Pirarucu era un indigeno, un guerriero coraggioso e malvagio. Così cattivo, che prese in ostaggio alcuni individui della tribù di suo padre per giustiziarli senza motivo.

▲Gli dèi, per punirlo, lanciarono un potente fulmine e una terribile tempesta per colpire Pirarucu.

▲Pirarucu tentò la fuga, ma fu colpito al cuore da un fulmine che lanciò il suo corpo nelle profondità del fiume Tocantins e trasformato in un pesce gigante.

▲L'uccello dal canto soave fu colpito dalla freccia di una donna innamorata, che lo trasformò in un guerriero bello e fortissimo.

▲Tuttavia, uno stregone invidioso lo fece scomparire nel nulla e trattenne nel nostro mondo solo la sua bellissima voce.

▲Da allora Uirapuru diventò un misterioso uccello che nessuno è mai riuscito a vedere, anche se molti affermano che ancora oggi sia possibile ascoltare il suo dolce canto sussurrare alle foglie.

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La leggenda narra di un affascinante uomo sconosciuto, che veste di bianco e un cappello che copre parte del volto, per via del suo foro in fronte.

Si tratta di un delfino! Si dice che questo essere misterioso frequenti le feste locali per adescare giovani donne.

▲E dopo aver conquistato il loro cuore, fugge tuffandosi nel fiume.

▲Questo enorme serpente è conosciuto anche come Boiúna e vive nelle profondità del fiume.

▲Si narra che quando sale sulla terraferma, le tracce che lascia si trasformino in acqua fluviale.

▲Inoltre, la leggenda afferma che il serpente appaia sotto forma di imbarcazioni e altri oggetti.

▲Uno dei racconti spiega che un'indigena, incinta del serpente, ebbe due gemelli, dei quali uno davvero malvagio: questi infatti adorava attaccare le barche e farle naufragare.

▲Una bellissima donna di nome Naiá si innamorò di Jaci, (la luna). Le storie narrano che Jaci, a volte, scendeva sulla Terra per trasformare una giovane vergine in stella, da portare con sé per combattere la solitudine.

▲L'indigena Naiá venne a conoscenza della volontà di Jaci e desiderò ardentemente di trasformarsi in una stella, per fare compagnia a Jaci la luna.

▲Notte dopo notte, Naiá accompagnò il ciclo lunare, sperando che Jaia venisse a prenderla, ma si ammalò nell'attesa.

▲Una notte, Naiá cadde sfinita sulle sponde di un fiume e al suo risvegliò si spaventò per l'accecante riflesso della luna nell'acqua. Desiderò così tanto di toccare la luna, che entrò in acqua e affogò.

▲Jaci assistette al sacrificio involontario di Naià e decise di trasformarla in una stella diversa, speciale: una victoria amazonica, una splendida ninfea che apre i suoi petali solo in presenza della luna.

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Iara era una splendida donna dai capelli neri e gli occhi castani, che incantava gli uomini che facevano il bagno nel fiume.

Il fascino di Iara è così magnetico, che gli uomini non pensano due volte a tuffarsi nelle acque insidiose... spesso non tornando più.

▲Si dice che Iara sia metà pesce e metà donna.

▲Il Curupira ha i capelli di fuoco e i piedi rivolti all'indietro. È il guardiano delle foreste e ha il dono dell'invisibilità.

▲Il Curupira è acerrimo nemico di chi distrugge flora e fauna a proprio piacimento, e protegge chi rispetta la natura e la utilizza solo per sopravvivenza

▲Spesso appare sotto forma di giaguaro, per attrarre i cacciatori e portarli nel profondo della foresta, da cui non usciranno mai più.

▲Una coppia di indigeni, senza figli, chiese al dio Tupã di avere un bambino. Il figlio nato da questo desiderio crebbe in salute e amato da tutta la tribù.

▲Tuttavia, Jurupari, il dio dell'oscurità, avvertiva un'invidia lancinante nei confronti del bambino e lo uccise.

▲Il dio cattivo si trasformò in un serpente velenoso per portare a termine la sua missione personale. In seguito, sulla foresta si abbattette una grande tempesta e la madre del piccolo non smise di piangere. Capì che la pioggia era un messaggio del dio Tupã, che le stava suggerendo di piantare gli occhi del bambino nella terra amazzonica.

▲E da qui nacque il celebre frutto del guaranà, caratterizzato da un seme nero circondato dal bianco, molto simili agli occhi umani.

▲In un periodo in cui gli alimenti scarseggiavano, un capo di una tribù ordinò di sacrificare, per sfamare la popolazione, tutti i bambini che sarebbero nati da lì in poi.

▲Tuttavia, Iaça, figlia del capo, diede alla luce un bambino che, così come gli altri, non fu risparmiato.

▲Iaça era disperata e versava lacrime tutte le notti. Un giorno sentì un pianto lontano, ne seguì il suono e arrivò a una palma, dove il figlio l'aspettava a braccia aperte. La madre, non contenendo la gioia, abbracciò il figlio che però scomparve nel nulla. Il giorno dopo, Iaça fu trovata morta abbracciata alla palma.

▲I suoi occhi, ancora aperti, miravano verso la cima dell'albero dove erano cresciuti piccoli frutti scuri. I problemi della tribù legati alla fame terminarono, in quanto dal frutto si poteva estrarre un succo molto nutriente, che diventò la principale forma di sostentazione della popolazione.

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I bambini non furono più sacrificati. In omaggio a sua figlia, il capo della tribù diede il nome di Açai al nuovo frutto, che non è altro che il palindromo di Iaça.

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12/11/24 por StarsInsider

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