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Il pericolo che si nasconde nel sushi -

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che ogni anno si verifichino circa 56 milioni di casi di infezioni parassitarie associate al consumo di prodotti ittici.

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Conseguenze sulla salute -

Mangiando un pezzo di sushi infetto, ad esempio, si può sviluppare una malattia chiamata anisakiasi, con il rischio che il parassita si attacchi al rivestimento dell'intestino e che si debba subire un intervento chirurgico per rimuoverlo.

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Che cos'è la malattia dell'anisakiasi? -

L'anisakiasi, nota anche come malattia del verme dell'aringa, è una malattia causata da un parassita che vive su o all'interno di un altro organismo. Il nome deriva dal tipo di larva di nematode che causa la malattia, appartenente al genere Anisakis.

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Tipi di parassiti -

Il genere Anisakis comprende nove specie, tre delle quali (Anisakis simplex, Anisakis pegreffii e Anisakis physeteris) sono state confermate come patogeni zoonotici. Ciò significa che possono causare malattie nell'uomo e negli animali.

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Come si diffondono? -

I vermi adulti si trovano nella membrana mucosa che riveste lo stomaco dei mammiferi marini, come le balene. Le uova del parassita vengono espulse insieme alle feci dell'animale e si schiudono nell'acqua di mare. Le uova si schiudono in larve nell'acqua, che vengono mangiate dai crostacei (granchi e gamberi).

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Come arrivano nel tuo sushi? -

Nutrendosi di questi crostacei, pesci e calamari vengono infettati dalle larve del parassita. Le larve infettano l'intestino dei pesci e si incastrano nei loro organi e infine nei loro muscoli.

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Come arrivano nel tuo sushi? -

Quando consumiamo pesce, calamari, polpi o altri frutti di mare contenenti larve di Anisakis al terzo stadio, crudi o poco cotti, possiamo diventare ospiti accidentali.

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Infezione umana -

Una volta ingeriti, i vermi possono invadere il tratto gastrointestinale e insediarsi nello stomaco e talvolta nell'intestino tenue. Alla fine il parassita muore e produce una massa infiammata nell'esofago, nello stomaco o nell'intestino.

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Infezione umana -

L'infezione può avvenire solo consumando pesce o calamari infetti crudi o poco cotti e non si contagia da persona a persona.

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Studio -

Un recente studio dell'Università di Washington ha messo in luce il drammatico aumento dei parassiti Anisakis dagli anni '70. Gli studiosi hanno esaminato dati provenienti da diverse località del mondo e hanno rilevato un incremento straordinario della prevalenza di questo verme, che è aumentata di ben 283 volte.

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A cosa è dovuto questo aumento? -

Sebbene i ricercatori non siano ancora del tutto certi del motivo per cui le popolazioni di Anisakis siano esplose negli ultimi decenni, alcuni fattori potenziali questo potrebbe essere dovuto ai cambiamenti climatici, l'aumento dei nutrienti derivanti dai fertilizzanti e la crescita delle popolazioni di mammiferi marini.

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Le zone più colpite -

Il Giappone è stato particolarmente colpito dalle infezioni da Anisakis. Secondo le stime, il Paese ha registrato circa 20.000 casi all'anno nel 2018 e nel 2019.

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Le zone più colpite -

Tuttavia, con la crescente popolarità del sushi e di altri piatti a base di pesce crudo, come le poke bowls, si è registrato un aumento dei casi di Anisakiasi negli Stati Uniti, in Europa e in Sud America.

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Potreste non sapere nemmeno di essere stati infettati -

L'Anisakiasi, o anisakidosi, viene raramente diagnosticata perché molti pensano semplicemente di aver sofferto di un brutto caso di intossicazione alimentare.

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Sintomi -

Le persone affette da anisakiasi possono manifestare sintomi quali dolore addominale, nausea, vomito, distensione addominale, diarrea, presenza di sangue e muco nelle feci e febbre lieve. L'infezione dell'intestino tenue è meno comune, ma quando si verifica può provocare una massa infiammatoria e sintomi simili al morbo di Crohn, che si sviluppa da una a due settimane dopo.

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Sintomi -

Se avverti una sensazione di formicolio durante o dopo aver mangiato pesce crudo o calamari poco cotti, fai attenzione. Questa sensazione potrebbe indicare che il verme si sta muovendo nella bocca o nella gola! In molti casi, è possibile rimuovere il verme dalla bocca da soli o tossirlo per prevenire l'infezione. Alcune persone possono anche vomitare, il che spesso aiuta ad espellere il verme dal corpo.

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Diagnosi -

Un medico può diagnosticare l'Anisakiasi tramite endoscopia, radiografia o chirurgia se il verme si è radicato. Se avverti dei sintomi, ricorda di dire al medico se hai mangiato pesce o calamari poco cotti.

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Reazioni allergiche -

Possono verificarsi anche eruzioni cutanee e prurito. In casi più rari, si possono manifestare reazioni allergiche gravi, potenzialmente pericolose per la vita, che possono portare a uno shock anafilattico.

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Trattamento e guarigione -

Fortunatamente, la maggior parte delle infezioni da Anisakis si risolve da sola dopo pochi giorni. Tuttavia, in alcuni casi i medici potrebbero dover rimuovere il verme tramite endoscopia, che consiste nell'inserimento di un tubo lungo e sottile con una telecamera nello stomaco. In rari casi può essere necessario un intervento chirurgico.

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Complicazioni -

Nel 2017, a Lisbona, in Portogallo, un team di esperti è stato chiamato per curare un uomo di 32 anni che aveva sofferto per una settimana di dolori allo stomaco, vomito e febbre.

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Complicazioni -

Trovarono larve di parassita sulla mucosa intestinale dopo che un esame del sangue aveva mostrato una leggera infiammazione nella zona. Tuttavia, solo quando l'uomo rivelò di aver mangiato sushi di recente, i medici iniziarono a sospettare che potesse trattarsi di Anisakiasi.

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Complicazioni -

I medici hanno eseguito un'endoscopia sull'uomo e hanno trovato le larve saldamente attaccate alla mucosa intestinale che era gonfia e infiammata. Per rimuovere le larve è stato necessario utilizzare una rete speciale.

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Le specie ittiche più colpite -

Le specie più soggette a parassitosi sono il salmone, il tonno, il calamaro, il merluzzo, il nasello, lo sgombro, il melù, le sardine e le acciughe. Nel Regno Unito, anche il salmone atlantico e la trota sono noti per essere a rischio di infezione con la stessa specie di parassita, secondo NHS Choices. Secondo l'OMS, le spigole, le cernie e i dentici allevati in vasca possono ospitare i parassiti dell'anisakis.

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Altri alimenti a cui fare attenzione -

Quando pensiamo a piatti a base di pesce crudo o poco cotto, di solito ci vengono in mente il sushi e il sashimi. Ma non dimentichiamo che ci sono anche altre specialità come il ceviche e il carpaccio.

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Come evitarli -

Per essere sicuri di continuare a mangiare frutti di mare senza problemi si possono adottare dei semplici accorgimenti. Scoprite come nelle prossime slide.

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Pulite prima di mangiare -

Se si cucina a casa, bisogna assicurarsi di rimuovere le interiora del pesce e di pulirlo accuratamente, controllando che non ci siano vermi. Se possibile, acquistate pesce già pulito ed eviscerato e controllate nuovamente prima di consumarlo.

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Cuocere accuratamente il pesce -

La Food and Drug Administration (FDA) statunitense raccomanda di cuocere i pesci a una temperatura interna di almeno 63°C. Anche altri metodi, come la frittura, la cottura al forno o la griglia, garantiscono l'eliminazione dei parassiti.

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Congelare i prodotti ittici prima di consumarli crudi -

Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, i parassiti che causano l'Anisakiasi vengono uccisi dalla cottura normale e dal congelamento a -20°C per almeno 24 ore. È importante sapere che, anche se la cottura o il congelamento possono eliminare i parassiti, non garantiscono la protezione contro le reazioni allergiche dovute alla loro ingestione. Se non sei sicuro che il tuo congelatore possa raggiungere queste temperature, è consigliabile acquistare pesce già abbattuto. Per aumentare la sicurezza alimentare dei consumatori, in alcuni paesi il sushi preparato commercialmente viene congelato prima della vendita.

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Evitare di mangiare pesce e calamari crudi o poco cotti -

Purtroppo, per gli amanti del sushi, evitare il consumo di pesce crudo o poco cotto potrebbe essere il modo migliore per prevenire l'infezione da parassiti.

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Controlla il sushi prima di mangiarlo -

Se rinunciare completamente al sushi non è un'opzione per voi, non preoccupatevi. Chelsea Wood, assistente professore all'Università di Washington e coautrice dello studio che ha rivelato l'incredibile aumento dei parassiti, ha ammesso di gustare il sushi regolarmente. Secondo Wood, i cuochi di sushi sono esperti nel rilevare e rimuovere i vermi dai pesci prima che arrivino ai clienti nei supermercati, mercati ittici o sushi bar. Tuttavia, alcuni vermi possono comunque superare questi controlli. La Wood consiglia di tagliare ogni pezzo di sushi a metà prima del consumo per evitare di ingerire qualche ospite indesiderato. 

Fonti: (CDC) (National Science Foundation) (University of Washington) (BBC) (Food Safety News)

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