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Ricerca scientifica -

La possibilità che le piante sentano e/o pensino ha lasciato gli scienziati dubbiosi per molto tempo. La neurobiologia vegetale è il campo di ricerca dedicato allo studio di come le piante elaborano le informazioni provenienti dal loro ambiente.

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Ricerca scientifica -

La gnosofisiologia vegetale, o cognizione delle piante, studia aspetti come la memoria e l'apprendimento (anche se le piante non hanno un cervello).

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Il rispetto tra alberi -

Gli alberi sono piuttosto educati l'uno con l'altro. In alcuni alberi si verifica un fenomeno noto come timidezza delle chiome. Questo fenomeno si verifica quando le chiome di due piante non si toccano. Non si sovrappongono ai rami dell'altro e permettono alla luce del sole di raggiungere il suolo.

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Il rispetto tra alberi -

Questo fenomeno ha lasciato perplessi gli scienziati per anni, senza che si sia ancora raggiunto un consenso sulle ragioni.

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Teoria -

Potrebbe essere un meccanismo di difesa per aiutare a prevenire la diffusione di malattie, oltre che per condividere la luce del sole.

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La crown shyness (timidezza della chioma) -

È interessante notare che non tutti gli alberi si comportano così. Questo comportamento è più comune tra gli alberi della stessa specie e della stessa età. Ciò dimostra comunque che esiste una sorta di capacità di riconoscimento dell'ambiente e dei vicini.

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Condivisione delle risorse -

Gli alberi che evitano di toccarsi condividono la luce solare con i loro simili, ma condividono anche altre risorse attraverso le loro radici.

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Reti micorriziche -

Queste reti sotterranee sono costituite da filamenti di funghi che crescono tra le radici. In pratica collegano l'intera foresta.

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Reti micorriziche -

Le piante e i funghi comunicano utilizzando queste reti, che servono anche a condividere risorse come il carbonio e l'azoto.

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Condivisione delle risorse -

Gli alberi più grandi e più vecchi usano questa rete per nutrire gli alberi più giovani, condividendo le risorse di cui questi ultimi hanno bisogno per crescere.

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Condivisione delle risorse -

Ma la cosa si fa ancora più interessante: Gli "alberi madre" sembrano riconoscere la propria famiglia e, di conseguenza, condividono più nutrienti con i parenti rispetto agli estranei.

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Si parlano tra loro -

Queste reti di piante e funghi non servono solo a condividere le risorse. Vengono anche utilizzate per comunicare tra loro.

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Si aiutano -

Un albero ferito invia segnali di allarme chimico in modo che gli altri alberi si tengano pronti al pericolo. Gli alberi morenti arrivano a condividere tutte le loro risorse attraverso la rete. La foresta ha più cose in comune con la società umana di quanto pensassimo.

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Comunicano anche attraverso gli odori -

La comunicazione tra alberi e piante non avviene solo sottoterra. Le piante hanno un senso dell'olfatto e reagiscono a determinati odori.

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Comunicano anche attraverso gli odori -

Secondo uno studio, ad esempio, gli aceri usano i profumi per avvertire gli altri del pericolo. I profumi sono utilizzati per inviare segnali di allarme ai loro vicini, che vanno dall'allarme per gli attacchi di insetti alla maturazione dei frutti, e tutto il resto.

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Possono richiedere aiuto -

A proposito di insetti, quando le piante vengono attaccate, rilasciano molecole volatili che costituiscono profumi particolari.

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Gelsomino -

Una di queste molecole, il jasmone, viene emessa dai fiori di gelsomino per avvisare le piante vicine della presenza di afidi. Quindi, la prossima volta che bevete una tazza di tè al gelsomino, è meglio farlo lontano dalle piante, se non volete spaventarle!

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Reazione a catena -

Molecole come il jasmone avvisano anche gli insetti predatori della presenza di aggressori delle piante, in modo che possano accorrere ad aiutare le piante in difficoltà.

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L'odore dell'erbe tagliata -

E per quanto riguarda l'odore caratteristico di un prato appena tagliato, sì, è essenzialmente l'erba che chiede aiuto mentre è sotto attacco.

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Riconoscono la famiglia -

Questo comportamento, più comunemente associato agli animali, è presente anche nelle piante. Di conseguenza, le piante imparentate ottengono più risorse condivise attraverso le radici, più luce e di conseguenza producono più frutti e semi.

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Emettono suoni -

Gli alberi emettono frequenze sonore. Si tratta di infrasuoni a bassissima frequenza o di ultrasuoni ad alta frequenza, quindi l'uomo non può sentirli, a differenza di altre piante e animali.

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Possono sentire i suoni -

Poiché le piante e gli alberi emettono frequenze, possono anche rilevare le vibrazioni nell'aria. In particolare, sembrano rilevare i suoni rilevanti per la loro sopravvivenza, come l'acqua o il suono degli insetti.

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Possono sentire i suoni -

I fiori possono anche "sentire" il suono delle api e reagire producendo più nettare, rendendoli più attraenti per gli insetti e garantendo l'impollinazione.

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Possono vedere -

Le piante non hanno occhi, ma sono sensibili alla luce. Infatti, hanno organi simili agli occhi, chiamati ocelli, che agiscono come lenti per rilevare la luce. Inoltre, esiste anche la possibilità che gli ocelli siano in grado di percepire sia i colori che le forme.

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Imparano -

Attraverso i loro sensi, le piante possono effettivamente imparare e avere la capacità di ricordare. Si ritiene che lo facciano attraverso l'apprendimento associativo (ad esempio, associando la presenza del vento all'esistenza della luce), ma il meccanismo esatto rimane sconosciuto.

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Ricordano -

Anche le piante possono ricordare. Uno studio ha scoperto che una pianta che reagiva muovendo le foglie quando veniva toccata, smetteva di farlo dopo aver appreso che la minaccia non era reale.

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Possono avvertire dolore -

Le piante non hanno gli stessi meccanismi di dolore degli animali, quindi non provano dolore esattamente come noi. Tuttavia, reagiscono alle ferite e producono sostanze antidolorifiche, il che ci fa chiedere perché ne abbiano bisogno. Inoltre, è stato scoperto che, come gli animali, anche le piante rispondono all'anestesia.

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Hanno una coscienza? -

Quindi, le piante sono coscienti? Per cominciare, dobbiamo avere una definizione universalmente chiara di cosa sia la coscienza (cosa che non abbiamo). Quello che sappiamo è che le piante sembrano essere consapevoli dell'ambiente circostante e possono comunicare.

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Hanno una coscienza? -

Uno studio ha anche scoperto che le piante sono in grado di "distinguere il sé dal non sé". Questo le rende coscienti? Nessuno può dirlo con certezza. In conclusione, sono necessarie ulteriori ricerche.

Fonti: (The New Yorker) (Forbes) (Journal of Plant Physiology) (National Geographic) (Grunge) (Plant Signaling & Behavior) (National Forest Foundation) (The New York Times) (Smithsonian Magazine) (Science) (Slate) (The Washington Post) (Scientific American) (Discover Magazine) (Futurism) (New Scientist) (Protoplasma)

Guarda anche: Piante e fiori che uccidono in un istante

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