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Le origini in Polinesia -

I primi riferimenti al surf si trovano nelle pitture rupestri del 12° secolo in Polinesia. Gli affreschi illustravano persone nell'atto di cavalcare le onde. Attraverso i viaggi in mare, i polinesiani portarono il surf alle Hawaii.

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Popolarità alle Hawaii -

Quando la pratica del surf giunse alle Hawaii, guadagnò rapidamente popolarità e si diffuse in tutte le isole. Non solo era uno sport, ma divenne parte della religione locale.

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Uno sport sacro -

Le tavole erano fatte di legno e si praticavano dei rituali durante la loro realizzazione. Durante queste cerimonie, le persone chiedevano protezione e si assicuravano la benevolenza dei loro dei.

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La "scoperta" del Capitano Cook -

La prima eredità scritta sul surf si trova nel diario di James Cook del 1771. Per gli europei, il capitano britannico aveva scoperto non solo le nuove terre, ma anche il surf.

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L'inizio della colonizzazione -

Poco dopo l'arrivo di Cook, iniziò la colonizzazione e i britannici imposero i loro usi e costumi. Molti indigeni morirono venendo a contatto con le malattie europee e tante tradizioni vennero perse. 

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L'arrivo dei missionari -

In seguito arrivarono anche i missionari cattolici, che imposero agli hawaiani di indossare vestiti e andare in chiesa. A quel tempo, il surf perse la sua forte influenza, ma non sparì.

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Un interesse rinnovato -

Negli anni '40 dell'Ottocento, scrittori e giornalisti arrivarono alle Hawaii. Inorriditi dal trattamento dei nativi, iniziarono a denunciarlo e a descrivere il surf al mondo. Uno scrittore famoso fu Mark Twain, che nel suo romanzo 'Le avventure di Tom Sawyer', descrisse l'esperienza di un surfista principiante.

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Il ritorno del surf -

I resoconti sul surf causarono grande interesse nella popolazione non nativa e quando le Hawaii divennero parte dei territori americani, ai nativi fu permesso di surfare di nuovo liberamente. All'inizio del XX secolo, il surf era riemerso sulle coste hawaiane, con la partecipazione di nativi e turisti.

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"The Duke" - Il surfista più famoso era Duke Kahanamoku, soprannominato "The Duke." Il nativo delle Hawaii era un nuotatore di talento che partecipò ai Giochi Olimpici di Stoccolma del 1912, vincendo i 100 metri stile libero. Il campione di nuoto usava una tecnica che aveva trasposto dal surf.

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Il surf si diffuse nel mondo -

Dopo il suo successo olimpico, The Duke iniziò a viaggiare per il mondo e introdusse il surf in regioni come lo stato della California e l'Australia. Questo causò un grande impatto sul pubblico e l'interesse mondiale aumentò.

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Surfisti in California - Nel mondo, attraverso giornali e riviste, iniziarono a diffondersi le immagini del primo campionato di surf tenutosi in California. Negli anni '30 lo sport aveva raggiunto il livello agonistico. 

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L'invenzione della muta -

All'inizio degli anni '50 Jack O’Neill inventò la prima muta in grado di proteggere i surfisti dalle fredde acque californiane. 

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L'evoluzione della tavola da surf -

Durante questo periodo iniziarono anche le ricerche sulle nuove forme da dare alle tavole. Fatte in precedenza di legno, le nuove versioni erano più fine e corte, realizzate in fibre di vetro e schiuma di pliuretano. Le pinne laminate sono state inventate da Joe Quigg, rendendo possibili manovre più intricate.

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Uno sport mainstream -

Negli anni '60, grazie alla muta e alle tavole più piccole, il surf divenne uno sport popolare tra i californiani bianchi della classe media.

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Gli anni '60 -

Questo fu il decennio del grande boom del surf, non solo sulle spiagge, ma anche nella musica, con i Beach Boys che rilasciarono il loro primo successo "Surfin' U.S.A." nel 1963. La cultura della spiaggia della California meridionale era nata.

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Il surf sui grandi schermi -

Prima che i Beach Boys suonassero alla radio, il film 'Gidget' (1959), introdusse il mito di una ragazza californiana che faceva surf a Malibu.

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La vera Gidget -

Gidget era il personaggio inventato da una surfista realmente esistita, Kathy Kohner. Un giorno disse al padre, Frederick Kohner, di voler scrivere un livro sulle sue avventure con il surf. Frederick Kohner finì per scrivere la popolare serie di libri 'Gidget' basata sulla sua vita. I libri furono poi adattati in diversi film e in una serie televisiva con Sally Field.

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Uno stile di vita - Film come il documentario 'The Endless Summer' (1966) di Bruce Brown aiutarono ulteriormente a descrivere lo stile di vita del surf, portandolo al grande pubblico. Nel suo film, Brown seguiva due giovani surfisti in giro per il mondo alla ricerca delle onde perfette.

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Donne surfiste -

Nonostante la popolarità di una surfista donna come Gidget, l'immagine predominante del surfista era quella di un uomo bianco. Tuttavia, negli anni '70, surfiste come Joyce Hoffman, Linda Benson e Rell Sunn si fecero un nome come atlete professioniste.

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L'eredità di Rell Sunn -

Rell Sunn era una surfista nativa hawaiana che è riuscita a ritagliarsi uno spazio in uno sport dominato dagli uomini. Iniziò a fare surf all'età di quattro anni a Makaha e quando fu più grande partecipò alle competizioni maschili, dato che non ce n'erano molte per le donne. Il suo soprannome, Kapolioka'ehukai, significa "cuore del mare" in hawaiano.

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La crescita del surf - Man mano che le tavole si facevano più veloci e leggere, negli anni '70 ci fu un aumento del surf professionale. Nacquero brand come Quicksilver e Billabong.

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Aggiustamenti tecnici - Durante questo decennio, l'australiano Simon Anderson creò il sistema a 3 pinne sulla tavola da surf e la possibilità di smontarle. Questo fu l'ultimo cambiamento essenziale, rendendo la tavola da surf quello che conosciamo oggi.

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I posti dove surfare - Le Hawaii le la California non erano più gli unici posti popolari per praticare lo sport. Divennero molto in voga anche Biarritz (Francia), Byron Bay (Australia), Nazaré (Portogallo) e la costa marocchina.

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Oltre lo sport, uno stile di vita -

Con lo sviluppo della cultura del surf, si è diffuso un linguaggio informale specifico, così come il gesto della mano "shaka".

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Lo stile di abbigliamento - Vestiti come la camicia hawaiana e i calzoni corti divennero un abbigliamento popolare, spesso indossati con i capelli decolorati.

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L'anima del surfista -

Il surf significava uno stile di vita sano, ma anche un'attitudine ribelle insieme a uno spirito avventuroso.

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I surfisti oggi -

Non più solo una sottocultura, il surf è diventato oggi uno sport olimpico e continua a guadagnare popolarità con eventi globali che crescono di anno in anno. E il brivido della caccia alle onde continua a portare persone in tutto il mondo a scoprire "nuovi" spot per il surf.

Fonti: (Planet Surf Camps) (History) (Surfcanarias) (The Wave)

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