Il marchio promuove la moda cruelty-free e crede nel rispetto degli animali attraverso la ricerca di altri metodi più innovativi per la creazione di materiali sostenibili.
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Il dibattito sulle pellicce va avanti da decenni, con gruppi di animalisti e organizzazioni come Fur Free Alliance o People for the Ethical Treatment of Animals (PETA) che esortano i marchi di moda a impegnarsi di più per evitare di incoraggiare la sofferenza degli animali. Nonostante l'uso delle pellicce sia un argomento che divide il mondo della moda, queste continuano a essere ampiamente utilizzate sulle passerelle. Secondo l'International Fur Federation (IFF), le vendite al dettaglio globali di pellicce hanno raggiunto i 30 miliardi di dollari solo nel 2017.
Stella McCartney, una delle poche stiliste che non ha mai utilizzato pellicce nelle sue collezioni e che è una stilista vegana che promuove un'etica cruelty-free, sostiene: “È ora che l'industria della moda si renda conto che la pelliccia è crudele e fuori moda”. La stilista ritiene che la moda possa essere lussuosa anche senza l'uso di pellicce e che questa idea possa aver ispirato altri stilisti a seguire il suo esempio.
Anche la casa di moda italiana di lusso Prada ha fatto un importante passo avanti, annunciando il divieto di utilizzare pellicce nelle sue future linee di moda, a partire dalle collezioni donna primavera/estate 2020. La maison si unisce così ad altri grandi marchi che negli ultimi anni hanno preso pubblicamente posizione contro l'uso delle pellicce, tra cui Gucci, Burberry e Chanel, che ha già smesso di utilizzare pellicce vere. In una dichiarazione rilasciata dal direttore artistico e amministratore delegato dell'azienda, Miuccia Prada, la casa di moda ha annunciato che: “Il Gruppo Prada è impegnato nell'innovazione e nella responsabilità sociale, e la nostra politica fur-free è un'estensione di questo impegno”.
Marchi di lusso che non usano più pellicce
I marchi del lusso si liberano delle pellicce animali
FASHION Pelliccia
Il dibattito sulle pellicce va avanti da decenni, con gruppi di animalisti e organizzazioni come Fur Free Alliance o People for the Ethical Treatment of Animals (PETA) che esortano i marchi di moda a impegnarsi di più per evitare di incoraggiare la sofferenza degli animali. Nonostante l'uso delle pellicce sia un argomento che divide il mondo della moda, queste continuano a essere ampiamente utilizzate sulle passerelle. Secondo l'International Fur Federation (IFF), le vendite al dettaglio globali di pellicce hanno raggiunto i 30 miliardi di dollari solo nel 2017.
Stella McCartney, una delle poche stiliste che non ha mai utilizzato pellicce nelle sue collezioni e che è una stilista vegana che promuove un'etica cruelty-free, sostiene: “È ora che l'industria della moda si renda conto che la pelliccia è crudele e fuori moda”. La stilista ritiene che la moda possa essere lussuosa anche senza l'uso di pellicce e che questa idea possa aver ispirato altri stilisti a seguire il suo esempio.
Anche la casa di moda italiana di lusso Prada ha fatto un importante passo avanti, annunciando il divieto di utilizzare pellicce nelle sue future linee di moda, a partire dalle collezioni donna primavera/estate 2020. La maison si unisce così ad altri grandi marchi che negli ultimi anni hanno preso pubblicamente posizione contro l'uso delle pellicce, tra cui Gucci, Burberry e Chanel, che ha già smesso di utilizzare pellicce vere. In una dichiarazione rilasciata dal direttore artistico e amministratore delegato dell'azienda, Miuccia Prada, la casa di moda ha annunciato che: “Il Gruppo Prada è impegnato nell'innovazione e nella responsabilità sociale, e la nostra politica fur-free è un'estensione di questo impegno”.