Due mesi dopo i terribili attentati dell'11 settembre 2001, il volo 587 dell'American Airlines si schianta a New York. 

Era il 12 novembre, ore 9:16 EST, e poco dopo il decollo dall'aeroporto John F. Kennedy, il velivolo 587 diretto a Santo Domingo precipita nel Queens, a New York.
Il timone e lo stabilizzatore dell'Airbus A300 si staccarono in volo cadendo nel vuoto. Poco dopo, si sganciarono i propulsori e l'aereo discese in modo inesorabile verso il suolo.

In seguito al disastro, partirono immediatamente le indagini. Di fatti, l'agenzia investigativa statunitense, la National Transportation Safety Board, affermò che i problemi al timone furono causati dalle manovre non necessarie effettuate dal copilota in volo, e non dalle turbolenze causate dal Boeing 747 della Japan Airlines, come si era pensato fino a quel momento. 

Nello schianto perirono 251 passeggeri e 9 membri dell'equipaggio, insieme ad altre 5 persone a terra.

Il disastro fu il secondo incidente aereo più grave degli Stati Uniti, dopo il volo American Airlines 191, precipitato nel 1979 a Chicago.